venerdì 19 agosto 2016

Slow..vakman

L'invito ricevuto dall'amico veneto Valentino, d'accompagnarlo nella sua seconda trasferta dell'anno oltre confine per un IM "pane e salame", era ghiotta per mantenere la condizione atletica.
Slovakman. Conoscevo la gara in quanto l'avevo affrontata tre anni or sono ed il percorso ciclistico noioso, totalmente "flat", a parte un cavalcavia, mi concedevano l'opportunità di gestire la prova.
Un buon allenamento, nulla più e l'occasione di trascorrere un lungo fine settimana low cost a Piestany, località dotata di terme e un centro cittadino abbastanza movimentato considerando la latitudine.
Per spezzare il lungo viaggio, raggiungo martedi sera la dimora di Valentino in quel di Conegliano e l'indomani mattina partiamo in direzione Slovacchia attraversando tutta l'Austria. Rimango sempre affascinato dalla visione di paesaggi da cartolina brutalmente attraversati dall'autostrada....
Qualche problema d'orientamento alla periferia di Bratislava e quasi all'ora di cena, decisamente esausti, riusciamo finalmente a raggiungere la destinazione prefissata.
Allogeremo in una casa -pensione a prima vista carina, col senno di poi deludente per quanto concerne il rapporto qualità -prezzo.
Salutare doccia e cena nella zona nevralgica della cittadina slovacca, purtroppo non nella pizzeria che utilizzavo come base per i pasti durante la passata vacanza. In effetti la pizza si è rivelata di scarsa qualità, ma l'accentuato appetito ci ha fatto chiudere uno occhio. Abituati a quanto si spende in Italia per la classica accoppiata  "pizza + birra" rimaniamo positivamente sorpresi dall'irrisorio importo sborsato.
L'indomani mattina, prima di colazione, ci sgranchiamo le gambe imballate dalla lunga trasferta in auto con una corsetta lungo la strada che costeggia il fiume Vah, dove fra l'altro verrà effettuata la frazione natatoria della gara.
Colazione alquanto deficitaria e rimpiango quelle consumate all'Hotel Magnolia tre anni or sono. Occorre fare di necessità virtù e tesoro degli sbagli commessi nella scelta dell'alloggio, nel caso in cui dovessi tornare in queste lande. Con Valentino decidiamo di perlustrare il tratto ciclistico e l'intento, durante la competizione, sarà quello di mettere il pilota automatico ed estraniarsi. Un bastone A/R di 29 km circa, da ripetere sei volte percorrendo una strada statale. Occorrerà avere molta pazienza resettando la testa da eventuali pensieri paranoici :)
Per ammazzare il tempo lancio l'idea di spostarsi in auto per visitare la città di Trencin , facilmente raggiungibile tramite autostrada e famosa per un vecchio castello.
Scarpinata sotto un sole cocente per raggiungere l'entrata di questa fortezza, dalla quale si domina l'intera città, e scoprire di poter usufruire di una guida solo in slovacco....
Un bel ciao ciao con la manina e ritorniamo nella vasca centrale a gustarci un gelato seduti comodamente su una delle panchine a bordo strada.
La cena serale finalmente è al Central, il locale cercato il giorno precedente e non trovato , mangiando una pizza decente accolti dal classico trattamento slovacco riservato alla clientela. Cortesia e gentilezza sconosciute dal personale, cosa già sperimentata dal sottoscritto nella precedente visita.
Il giorno seguente iniziamo a preoccuparci delle previsioni meteo, le quali contemplano  l'arrivo di un'acquazzone serale che dovrebbe dissolversi all'alba. Durante il ritiro del pacco gara facciamo la conoscenza dello svedese Magnus , mio coetaneo, atleta di livello alla fine del secolo scorso.
Riuscì a qualificarsi tre volte per Kona sfoderando performance di tutto rispetto , e sull'isola hawaiana fece registrare prestazioni degne di nota. Poi smise di gareggiare prendendosi quasi un "ventennio sabbattico" riapparendo lo scorso anno all'Ironman di Maiorca. Rimane incuriosito e sorpreso  quando Valentino gli spiega il mio percorso sportivo, ma tengo subito a precisare l'amatorialità dei risultati.
Vogliamo parlare del piatto di pasta in bianco condita da olio e formaggio ordinato al Central per cena ? Ebbene il cuoco s'inventa una sua versione , aggiungendoci peperoncino e aglio. Valentino cade nella trappola dello spicchio d'aglio vagante e per tutta la serata avremo un alito che uccide ed una certa difficoltà a digerire. Nemmeno una Coca riesce a fare tabula rasa nello stomaco dell'incoveniente venutosi a creare :)
Ed a tutto ciò aggiungiamoci le patate bollite riscaldate malamente, immagino nel microonde, perchè parecchie di loro erano ancora fredde :O
Entriamo in camera e si scatena un bell'acquazzone, però confidiamo al risveglio di trovare condizioni di tempo migliori. Invece la pioggia continua a scendere al pari dell'umore, soprattutto quando con nostro immenso dispiacere troviamo la zona cambio allagata. E a quanto pare ci verrà a trovare l'indesiderato vento.
Ma porca miseria abbiamo trascorso tre giorni a boccheggiare per il caldo ed ora pioggia e vento? Altro che allenamento tranquillo , ci sarà da sgobbare. Il percorso natatorio si sviluppa su tre giri con uscita dall'acqua ed immediato rientro, utile per chi ha bisogno di tirare il fiato. Io sono fra quelli :)
Esco come  al solito stordito, ha smesso di piovere, indosso capi asciutti e parto curioso di verificare l'intensità del vento. Dall'uscita della zona cambio occorre percorrere un tratto per immettersi all'interno di quello che sarà l'amato -odiato "andata e ritorno". Ce lo dovremo sorbire per  ben 12 volte.
E mentre nell'andare viaggiavamo speditamente, nel rientrare eravamo in balìa di Eolo, accompagnati da folate a tratti impetuose ed i km percepiti come se fossero miglia marine. :)
Commetto un comico errore di percorso al penultimo giro quando, dopo il ristoro ubicato nei pressi della zona cambio, invece di svoltare a destra per raggiungere la strada statale proseguo diritto. Quando avverto d'aver perso la rotta mi mando a quel paese da solo e suppongo lo abbiano sentito a 1 km di distanza.
Le ultime due tornate controvento prosciugano le poche energie mentali rimaste e poter scendere dalla bicicletta per il secondo cambio è una liberazione! Manco fossimo a Lanzarote.
L'ultima frazione, ovverosia la maratona ,presenta un mix di sterrato ed asfalto e il desiderio è quello di faticare il meno possibile. Cosa molto improbabile dopo una la precedente pedalata dispendiosa e difatti riesco a correre decentemente solo per 15-16 km. Per vincere la monotonia invento un numero circense e,  "fantozzianamente", nel sorpassare un altro partecipante incespico e cado rovinosamente a terra. Qualche escoriazione ed una botta all'anca sinistra senza però compromettere la prosecuzione della gara.
Qualche camminatina me la concedo e le soste ai ristori si fanno più prolungate, considerando che siamo quasi al termine della fatica.
Ultimo tratto di sterrato , voglio gustarmelo, rallento e laggiù in fondo sento Vlado l'instancabile  speaker dell'evento, capace di coinvolgere il pubblico presente.
Riesco, in prossimità del traguardo , a sbagliare strada dirigendomi a destra verso il giro di boa invece che proseguire dritto .  Sorrido,  riprendo la via maestra e come di consuetudine a braccia alzate, mentre varco la finish line, godooooooo !
Attendo l'arrivo di Valentino e l'immortalo scattando una bella foto ricordo. Good job anche per lui.
Ringrazio Valentino per l'ospitalità e la piacevole compagnia e complimenti a Magnus brillante vincitore della mia categoria d'età. Alla prossima .....

God bless you !!!

 Gelato a Conegliano con Valentino
 Pizza al Central di Piestany
 Castello di Trencin
 Con lo speaker Vlado
Giù basso in favore di vento