venerdì 24 luglio 2015

10 anni dopo....

 Frauenkirche in piazza mercato
 Cancer off sempre in bella vista .....
 Numero tatuato
 Ultimi metri prima del traguardo

Raccogliendo l'estate scorsa l'invito d'uno pseudo amico, entusiasta di volere rivivere l'esperienza maturata in passato, avevo preso la decisione di seguirlo e ripresentarmi al via dell'Ironman che ha fatto la storia della triplice e continua a farla nel panorama mondiale, il Challenge Roth.
Purtroppo il personaggio di cui sopra ha ritenuto opportuno non iscriversi alla gara, lasciando il sottoscritto in brache di tela.
Cosa fare? L'affannosa ricerca di un compagno di viaggio si è risolta solo all'ultimo in virtù all'amicizia con Max Scandolara, triatleta conosciuto in occasione dell'Ironman Lanzarote 2013 e Presidente del Castelfranco Triathlon.
Lui vivrà l'esperienza sportiva coi genitori, sfruttando il loro camper,  ma si è adoperato affinché riuscissi  a trovare qualcuno con cui condividere il viaggio. Questa gentilezza avvalora lo spessore umano dell'amico veneto e contribuisce ad aumentare la mia stima nei suoi confronti.
Per schivare sveglie all'alba ho raggiunto il ritrovo di Cittadella la sera prima della data di partenza prestabilita, sfruttando la ghiotta occasione di passare una gradevole serata con alcuni amici del posto.
Enrico Busatto, triatleta cittadellese, si è preso cura d'organizzare una pizzata e successivo gelato alla quale hanno aderito oltre alla sua famiglia anche quella di Diego Pasinato, fra i partenti a Roth e due altri triatleti della zona. A supportarlo la compagna Angela ed il piccolo Cesare, un adorabile pargoletto di 5 mesi.
Pernotterò dall'amica Lisa, da me soprannominata "la stangona",  per l'altezza ben al di sopra della media italica così come la sua simpatia. Grazie infinite ! :*
Ritrovo alle ore 9 a Tezze sul Brenta,località situata sul confine vicentino-padovano per poi sorbirci un lungo viaggio durato la bellezza di 8h30' con una lunga coda, peraltro  preventivata, nei pressi di Monaco di Baviera.
Viaggio con Andrea , giovane triatleta costretto all'abbandono durante l'IM France di due settimane prima e deciso a riprovare l'esperienza in Baviera. Sull'altra auto la Pasinato family.
Giunti a destinazione, inizia il peregrinare attraverso le vie di Roth alla ricerca spasmodica di uno spazio dove potere parcheggiare le nostre auto. Qui tutto è ingigantito a dismisura considerata l'enorme affluenza d'atleti ed accompagnatori al seguito. Possiamo ritenerci fortunati ad averlo trovato nei pressi del sontuoso Expo.
Credo che qualsiasi casa produttrice ambisca a poter mostrare i propri prodotti in un simile palcoscenico ed immagino i costi per poterlo fare....
Sbrigata la prima coda di giornata col ritiro del pacco gara ed incamerato l'ennesimo immancabile zainetto, incontriamo Max e ci dirigiamo verso il tendone all'interno del quale si sta svolgendo il caotico pasta party. Pasta e verdure vengono portati senza soluzione di continuità e l'unico dispiacere è l'essere arrivato tardi alla distribuzione di un dolce, tipico locale, andato a ruba.
No problem, mi sono rifatto assaltando più volte l'altro buffet di dolci , riccamente assortito. Al termine della cena ero visibilmente e terribilmente saturo di cibo :)
Trovare una sistemazione alberghiera nei pressi di Roth è una chimera quindi, dopo aver cancellato la vecchia prenotazione, sono riuscito a trovare una camera singola nell'Arvena Park Hotel di Norimberga per soggiornare coi compagni di viaggio. Tralasciando la forzata lontananza dal centro nevralgico della kermesse, la struttura si è dimostrata di buon livello anche se a prezzi decisamente elevati. Detesto eventi con due zone cambio differenti perchè comportano notevoli perdite di tempo e, specialmente al Challenge Roth, occorre armarsi di tanta pazienza. Il bike check-in ha luogo nei pressi del celeberrimo canale a Hilpolstein, mentre la seconda transizione e la maratona finale a Roth,con finale pirotecnico nell'Arena.
Per ammazzare la noia del sabato ed evitare di girovagare fra gli stand all'Expo, decidiamo di prendere la metropolitana e fare una capatina nel centro storico di Norimberga. Ottima idea, la visita si è rivelata una scelta azzeccata.
Il caldo si fa sentire, meglio tornare per un breve spuntino in hotel e di seguito preparare sacche e bici da portare alla sfacchinata giornata , vale a dire il bike check- in .Ci tocca parcheggiare a più di un chilometro, depositare armi e bagagli per poi tornare al punto di partenza. Se in mezzo ci mettete il viaggio d'andata e ritorno il pomeriggio passa senza accorgersene. Lungimirante l'aver sbrigato il tutto attorno alle 15 altrimenti la sosta sarebbe stata ben più lunga.
A Lanzarote per completare la stessa trafila impiego 15 - 20 minuti, ma questo è il prezzo da pagare per una manifestazione di siffatte dimensioni, contraddistinta da un massiccio affollamento.
This is Challenge Roth, enfatizzato dal motto coniato dagli organizzatori : "Race the Legend".
La cena della vigilia riveste una certa importanza e Diego riesce a scovare un ristorante pizzeria prenotato ad orari tipici della tradizione germanica. Alla combriccola s'aggiunge Mirko tesserato per il Castelfranco Triathlon e trasferitosi a Stoccarda per motivi di lavoro. Avremo un ulteriore supporter e prezioso accompagnatore per il trasferimento della mattina successiva.
Spaghetti conditi con olio extravergine d'oliva e formaggio grana , mezza pizza ed una chiacchierata col cuoco Pino, un italiano trasferitosi più di 40 anni fa in Germania. Ci racconta d'alcune traversie a livello familiare subite negli ultimi tempi ed esprime il suo colirito parere sulla situazione economica del Belpaese. Le risate non mancano.
A nanna presto, considerando la sveglia puntata alle 3,50. Risveglio al solito intontito, sgranocchio barrette e bevo del tè poi scendo nella hall ad attendere Andrea e Mirko. Arrivano Diego and family e c'avviamo in direzione Hilpolstein giungendo sul posto al termine dell'ennesima coda. Avere Mirko ci permette di scendere al volo e giungere con largo anticipo in zona cambio. La temperatura è attorno ai 13 gradi e l'umidità penetra nelle ossa. Qualche brivido s'impadronisce del mio corpo.
Le batterie composte da 200 atleti partono ogni 5 minuti, come se fossimo alle prese con una catena di montaggio sportiva. Lo start viene dato in acqua, il percorso è semplice, la prestazione natatoria pietosa  come preventivato.
Trascorsi 10 anni dall'ultima apparizione, ricordavo poco il percorso ciclistico e sinceramente me l'ero immaginato meno impegnativo di quello realmente riscontrato durante la pedalata , con la seconda tornata resa ostica dalla presenza di un irritante vento contrario.
Il piatto forte, universalmente riconosciuto, sono i due passaggi sulle uniche asperità altimetriche presenti : Kalvarienberg a Greding e la mitica Solarer Berg a Hilpolstein.
Quest'ultima, emblema della prova , compare spesso nelle brochures che pubblicizzano la gara con foto spettacolari.  Elettrizzante per i partecipanti passare fra due ali di folla, sostenuti a gran voce come se fossero  atleti di livello. A tutti, sottolineo tutti, viene riservato lo stesso piacevole tifo da stadio.
Non avendo strumenti o riferimenti cronometrici, la percezione al termine della frazione è quella d'aver "mollato" forse troppo nei tratti ventosi per salvaguardare le gambe in vista della maratona finale. La stampata dei parziali delle tre frazioni smentirà la mia tesi.
Siamo all'atto finale e mentre accenno i primi passi di corsa vorrrei essere più reattivo, ma prima di darsi per spacciato occorre proseguire per qualche chilometro.Il tracciato della maratona è stato leggermente variato rispetto al 2005 con l'aggiuta d'alcune salitelle indigeste.
L'andatura è buona, il desiderio è quello di mantenerla sino alla mezza per poi calare il ritmo e contenere le crisi che immancabilmente si presenteranno. Mentalmente cerco di combattere l'inevitabile paranoia nel correre i due bastoni andata-ritorno sull'argine del canale. E sino al 34°km tengo botta concedendomi solo soste più prolungate ai ristori. Ritornato verso il centro abitato cammino lo strappo asfaltato, svolto a destra e qui ascolto la mente abbassando considerevolmente la velocità. Voglio godermi gli ultimi 4 km. raccogliendo l'incitamento degli spettatori a bordo strada.
Raggiungo l'Arena, sento la voce potente dello speaker, impossibile contenere l'emozione soprattutto quando sento gridare il mio nome. Stringo i pugni e nelle ultime falcate libero la mia gioia. Il tempo d'alzare le mani al cielo e,subito dopo aver varcato la finish line, l'adrenalina lascia spazio al proverbiale crollo fisico.
Si prospettava  un'odissea il rientro in hotel, evitata grazie ai genitori di Max, resisi disponibili a concedermi un passaggio. A parte l'abbandono anticipato di Andrea , giunto impreparato alla competizione, Max e Diego hanno coronato il loro sogno, soddisfatti della loro prestazione..
Complimenti a loro e colgo l'occasione di ringraziarli pubblicamente per l'amabile compagnia.

God bless you !!!

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