lunedì 21 luglio 2014

100 km di Asolo : una lunga passeggiata....

 Saluto di prassi prima della partenza

In linea col mio stile naif, abile nell'improvvisare appuntamenti sportivi al di fuori del periodo legato alla multidisciplina, ho sciaguratamente pensato di riempire il vuoto venutosi a creare fra un Ironman (Austria) ed il successivo . Sfogliando i calendari podistici, l'occhio si è soffermato su un evento intrigante , capace d'accendere la lucina del mononeurone.: la 100 Km di Asolo.
Decido d'approfondire l'argomento chiedendo info all'amico trevigiano ultramaratoneta Daniele Cesconetto che l'ha già corsa e rimango colpito dalla sua descrizione.
"Spettacolare, unica, la più scenografica ed impegnativa d'Europa non rimpiangerai d'averla fatta...."
La logicità del dover recuperare la stanchezza accumulata, dopo un periodo in cui ho richiesto molto al fisico, viene accantonata dal desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo.
Contattato l'amico cremonese Ireneo, presente nella lista partenti e felice di condividere il viaggio col sottoscritto, ed aver ottenuto dall'organizzazione la possibilità di pagare la quota d'iscrizione sul posto sono state le due conferme che hanno contribuito alla celeberrima "quadratura" del cerchio o per meglio dire del futuro girone dantesco :)
Clima caldo, in quel di Asolo, alla partenza ,nel primo pomeriggio, dell'omonima 100 km ed il meteo prevedeva sole per tutta la giornata persino nel punto più alto e temuto della gara , ovverosia il Monte Grappa, teatro d'epici e sanguinosi scontri durante la prima guerra mondiale. A ricordare questi tragici eventi la presenza di un sacrario militare raggiunto dai partecipanti sia della 50 che della 100km.
Evito di dilungarmi oltremodo e col senno di poi avrei dovuto fermarmi al traguardo della 50km  ascoltando la stanchezza proveniente dalla muscolatura delle gambe, funestata da lunghe e ripide erte. Purtroppo l'innata testardaggine, presente nel mio dna sportivo, ha optato per proseguire la fatica complice la t-shirt indossata in onore di Simone cercando di gestire lo sforzo durante la lunga discesa. Nonostante alcune salutari camminate per lenire il dolore provocato dalla fase eccentrica, questo stratagemma si rivelerà insufficiente poichè saranno ben 25 i km percorsi per scendere di quota ...
Rieccomi sul piano con dolori allucinanti alle gambe ed una dura realtà sportiva d'affrontare. Considerate le asperità altimetriche ancora presenti sul percorso e l'incapacità ad avanzare col gesto classico della corsa la domanda è sorta spontanea : proseguire o ritirarsi dalla competizione?
In tali momenti, in cui il morale è ai minimi storici ed è naufragata l'opportunità di concludere con un'ottima prestazione la gara, occorre resettare gli obiettivi . Decido di provarci e lo stimolo per continuare si rivelerà la dedica a Simone stampata sul petto e l'opportunità d'onorarne la memoria sino al traguardo.
Come un karma ripeto a me stesso: " Lui non si sarebbe ritirato in queste condizioni, quindi Ame vai avanti !"
Sarò costretto a camminare, inserendo alcune soste dove mi distendevo su panchine o muretti per ritrovare un po' di sollievo e cacciare dalla mente brutti pensieri.
Quando raggiungo i vari ristori i volontari, notano lo stato sofferente in cui verso, e nel momento in cui comunico loro l'intenzione di voler staccare le spille dal pettorale, vengo caldamente sollecitato a proseguire. Dopo l'80° km. si presenta  la salita  verso Cassanego, immersa nell'oscurità, interrotta dalle luci fluorescenti poste dagli organizzatori per facilitare l'orientamento dei concorrenti. E' lunga e faticosa e se accenno a corricchiare i quadricipiti, indolenziti all'ennesima potenza, rimangono quasi  incollati al suolo .
Ma le sorprese sono all'ordine del giorno,come la brusca risalita allo splendido centro storico di Asolo dov'era avvenuto lo start e la successiva infinita discesa scarsamente illuminata. Ultima crisi conntraddistinta da una sosta romantica dove, seduto su un muretto, ascolto i rumori provenienti dal bosco.
Ma l'arrivo dove cavolo è? Ed io convinto fossimo agli sgoccioli.....
Invece m'innervosisco ulteriormente perchè, dovendo camminare lentamente, vorrei terminasse l'agonìa di questa  via crucis della quale vorrei vedere materializzarsi la fine e ciò determina un'innalzamento dello sconforto.
Finalmente in fondo ad un lungo rettilineo noto un'atleta svoltare a destra e capisco che l'afflizione sta per terminare.
Mantengo il trend degli ultimi 25 km oltrepassando la linea del traguardo con una camminata stanca :)
Lo sport ha le sue leggi non scritte, e come nella vita può capitare di doversi adattare ad improvvise e spiacevoli situazioni, cercando di porvi rimedio. Fatta salva l'integrità fisica, mai messa a repentaglio nonostante momenti poco idilliaci e crisi passeggere, se tralascio la pessima seconda parte della prova ritengo d'aver optato per la giusta soluzione.
Complimenti al compagno di viaggio Ireneo, il quale ha concluso l'ennesima ultra ed a tutti i finisher delle due distanze. Arrivare là, in cima al Monte Grappa, con le proprie gambe e polmoni è motivo d'orgoglio per chiunque....
Spero di poter ricominciare a camminare presto :)

God bless you !!!

sabato 5 luglio 2014

Ironman Austria

Il saluto in compagnia delle Sisters Giuliana e Simo :)
 Prego per gli amici Roberto e Maurizio 
Bacio alla Testa di Udin Monica :)
Paolo in spinta......
Run con fiocco e spilla....
 il regalo delle Sisters coi loro nick name :D

Klagenfurt, Carinzia ed i pensieri ,a pochi giorni dall'evento, scorrono speditamente a ritroso nella memoria sportiva, sino alla prima edizione. E' disarmante constatare come il tempo sia trascorso senza che me n'accorgessi. Sembrano frasi di circostanza ma non è così.
16 anni e non sentirli , 122 atleti al via di una gara, all'edizione 0, denominata Trimania.
Abbiamo posato le fondamenta del futuro Ironman Austria , una macchina organizzativa imponente capace di portare ai nastri di partenza quasi 3000 atleti provenienti da ogni angolo del pianeta. La fama di prova veloce, in un contesto affascinante,  rendono il tutto attraente e nel mio caso romantico.
Sarà pure un percorso reclamizzato come rapidissimo, tuttavia chi si cimenta per la prima volta senza conoscerlo profondamente è portato ad esclamare :"alla fine non è così piatto come immaginavo.....".
Due le salite degne di nota, con la seconda classificata impegnativa per coloro i quali aborrono la strada salire, ed io faccio parte dalla nascita di questo partito. Il pignone 25 sarà l'arma da utilizzare mentre sbuffando salirò sino a  Rupertiberg , punto più alto dell'intera frazione.
Partenza a due giorni dal d-day accompagnato da Paolo Zucca acquese, personaggio pittoresco, ipocondriaco, dalla riconosciuta parsimonia, a tratti spinta all'eccesso e per questo motivo bersaglio costante del sottoscritto :)  Legato al passato e poco votato al futuro,rifiuta la tecnologia e lo ricopro amichevolmente d'insulti perchè per arrivare a destinazione da me si stampa tutto il tracciato mentre potrebbe acquistare un banale navigatore. E dove ha stampato il tutto? Ovviamente sul lavoro perchè sprovvisto a casa di stampante e con monitor del computer casalingo vecchio stampo. Il portatile o lo schermo piatto? Non sia mai,è un qualcosa d'ultramoderno e lui rifugge quest'ultimi ritrovati del 21 secolo :)
Identico il discorso per l'abbigliamento, anche quello da indossare in gara . Una simpatica macchietta, con un ironico lato umoristico del carattere di matrice piemontese.
Il viaggio ha una tappa prefissata in quel di Tavagnacco per abbracciare due grandi donne, Giuliana e Simonetta, quest'ultima attiva nella lotta contro il tumore al seno , sconfitto caparbiamente. Con lei sin dallo scorso anno c'è una simbiosa sportiva poichè, quando gareggio cerco di farlo mostrando sul petto il fiocco rosa della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) accoppiata alla spilla dell'Associazione Simone Grassi.
E' stato emozionante abbracciare le due Sisters,amiche nella pagina facebook da me ideata per condividere la nostra passione musicale. Inizialmente pubblicavo un brano al giorno sulla bacheca di Simonetta, alias Simo Run, poi il cerchio si è allargato e sono diventato "spacciatore musicale" (definizione coniata dall'amica udinese) di altre tre donne. Ritrovo fissato fuori da una gelateria e successiva consumazione di succulenti spaghetti  gelato offerti gentilmente dalla Crapa Rossa (il nick name atrtibuito a Simo) e la consegna di una t-shirt con tanto di dedica al loro Brother Ame da parte delle tre Sisters, tra le quali figura oltre alle due sopraccitate la salernitana Giovanna :)
Le ringrazio pubblicamente con un affettuoso abbraccio e ritorno al racconto della trasferta oltre confine.
Giunti nella graziosa ed incantevole capitale carinzia svoltiamo in direzione Expo,col fine di ritirare la celeberrima  busta contenente oltre al pettorale il braccialetto passepartout indispensabile per accedere al pasta party.
Divido lo stesso tavolo, così come accadde lo scorso anno, con Roberto, Maurizio e Simona, simpatica e preziosa fotografa, gustando la pasta fornita dall'organizzazzione e rimanendone sufficientemente soddisfatti riguardo la qualità.  Per chiudere in dolcezza la serata la tradizione vuole che si debba passare dalla gelateria Arcobaleno , ubicata in centro città. Sono di casa, infatti incrocio ed inizio a conversare col solito tipo, molto probabilmente uno dei titolari e faccio il bis di gelati soddisfando l'innata golosità.
Dal cuore di Klagenfurt raggiungiamo la Pensione situata in un paesino confinante con la periferia della città e prendiamo possesso della camera n. 12. In accordo col titolare Andreas, in qualità d'aficionados, posso usufruire di tale alloggio al piano terra estremamente comodo per evitare il fastidioso trasporto delle bicicletta ai piani superiori .
Nottata tranquilla ed al risveglio nonostante la scarsa volontà di Paolo calziamo le nostre scarpe da running per 5 km, corsi a ritmo blando per riprendere confidenza col gesto motorio dopo la giornata precedente passata prevalentemente in auto.
La colazione a buffet incentiva ad introitare un buon numero di calorie che verranno in parte bruciate girovagando per l'expo, ammirando il disordinato e massiccio afflusso negli stand, trappola fatale per le carte di credito degli assetati triatleti in cerca dell'ultima novità.
Quanto sarei curioso di sapere l'ammontare dell'incasso del tendone dedicato al marchio Ironman considerato il frenetico via vai e le numerose borse contenenti il variegato merchandising esposto. Si vende dalla felpa al campanellino, il bicchiere,la mantellina antipioggia il tutto rigorosamente griffato con la M tentatrice.
Il fruscìo delle Visa è paragonabile a quello di una ruota disco in movimento :D
Bello ritrovare il compagno di merende a Kona Denis e l'amica Monica venuti a pedalare e supportare i partecipanti, coadiuvati da altri compagni di squadra in arrivo da Udine. Prevedo un'accoglienza piuttosto rumorosa nonchè folkloristica  quando passerò per Rupertiberg.
Il lato negativo di codesti Ironman pallinati è l'annoso bike check-in, in quanto dobbiamo parcheggiare l'auto a quasi 1 km dalla zona cambio , entrare per la foto segnaletica , depositare le due sacche e la bici al posto assegnato e nell'uscire ritirare il chip.Quello positivo l'essere giunti in un momento propizio e l'aver scongiurato "pruriginose" code sotto il sole....
Di notevole rilevanza è il conoscere una buona pizzeria -ristorante per l'ultima cena ed in questo caso sfrutto l'esperienza più che decennale,  andando sul sicuro e scongiurando problematiche a livello intestinale.
Alla Trattoria Siciliana sono una presenza costante da svariati anni e l'incontro col titolare Carmelo ed il fratello Mimmo, in particolar modo con quest'ultimo, è molto colorito.
Menu classico: Pasta condita con olio extravergine d'oliva e parmiggiano grattuggiato seguita da una mezza pizza.
Noto con piacere l'appetito di Paolo, timoroso d'eventuali  complicanze digestive al punto da rifiutare un misero gelato all'Arcobaleno. Due palline sono il minimo sindacale e pongo freno al desiderio di bissare.
L'ho scritto e ribadito numerose volte quanto sia complicato riuscire a dormire con continuità e difatti sono giù dal letto prima delle 4, svogliatamente pronto ad ingurgitare qualche barretta. Il tutto seduto al tavolo della sala colazioni accompagnato da un tè caldo.
Ore 5,10, si parte alla volta del parcheggio adiacente al Minimundus e seguendo il serpentone arriviamo in zona cambio per effettuare le ultime operazioni prima d'abbandonarla e giungere nello stabilimento balneare fulcro nevralgico della frazione natatoria: gli Strandbad.
Manca poco meno di un'ora al via e m'intrattengo con i triatleti dell'Udine Triathlon ed oltre ai citati Denis e Monica rivedo Fabio Santini capo animatore della simpatica combriccola.
Entro nel tendone per infilarmi il sarcofago in neoprene , ancòra di salvezza per gli scarsi nuotatori quale io sono e deposito la sacca con gli indumenti personali.
Ci siamo, ancora pochi minuti e sarò nel bailamme acquatico, impegnato a fronteggiare i 3.800 metri all'interno del Lago Worthersee, uno splendore naturale dalle acque limpide quasi fossimo ai tropici.
Si parte! Cammino qualche metro, mi  butto, e sin dalle prime bracciate il timore è di subire colpi assassini dei bisonti assatanati , infervorati e disposti a sgomitare pur di trovare un pertugio nella selva neoprenica. Siamo all'antipasto, state tranquilli !
Evito diretti e se noto troppo ardore lascio passare il leone marino per riprendere con calma a sguazzare. L'assembramento alle boe è notevole perchè tutti vorrebbero stringere e passare nei pressi delle stesse. Nell'ultimo lato che conduce all'imbocco del celeberrimo canale vengo strattonato e sento l'orologio penzolare in acqua. Sosta per infilarlo sotto la muta e riparto per "incanalarmi", pronto alla battaglia finale. Il chilometro nel caratteristico Lendkanal risulta essere ,stranamente, senza soluzione di continuità e con l'approdo fangoso nei pressi del sontuoso Hotel presente fra gli sponsor dell' IM Austria.
Esco dall'acqua stanco, come di norma, però senza particolari affanni, corro sino alla zona cambio , acciuffo la sacca bike ed effettuo l'immancabile pacifica transizione. Tengo a battesimo la nuova ruota lenticolare, forse un azzardo considerata la stanchezza accumulata nelle precedenti competizioni. Sarà il campo a dar la sentenza definitiva. Nella strategia sui pedali il pignone 16 sarà di basilare importanza per la corretta gestione dello sforzo, scongiurando in tal senso precoci affaticamenti. Il lungolago porterebbe avventatamente ad accrescere la velocità di percorrenza, cosa saggiamente sconsigliata se si conosce l'intero anello.
E te pareva che andasse tutto per il verso giusto!  E di mezzo c'è, come nella passata edizione, il deragliatore privo di forze allorchè deve risalire dal 39 al 53. Saranno in totale 3-4 soste con molto nerovosismo accumulato e l'irrefrenabile volontà di scagliare la bici in un prato. Fortunatamente la ragione ha la meglio sull'istinto impulsivo.
Da "scherzi a parte" il passaggio a Rupertiberg,  acclamato a gran voce da Fabio, Denis, Monica e condito da tante "mazzate" sul casco di fronte ai numerosi spettatori presenti , divertiti dal siparietto creato ad arte.
L'urlo finale col microfono preso in prestito dal deejay, presente in pianta stabile sin dalla prima edizione , è stata la degna chiusura di una gag dai profondi significati comici :D
Ovviamente evito di riportare quanto gridato da Fabio per  motivi di decenza e rispetto nei confronti dei lettori :))))
Senza riferimenti cronometrici pedalo a sensazione, affrontando ogni salita con rapporti agili e malgrado tale precauzione avverto parecchia fatica. L'assenza d'allenamento in salita è la logica risultante di tutto ciò.
Seconda tornata e aumento dell'affanno nelle due erte principali con qualche scroscio di pioggia ed un vento contrario avvertito nel segmento del lungolago.
Giungo in seconda transizione contento dalle sensazioni percepite e, tolta la maglia smanicata da bici ed indossata la canotta con fiocco rosa Lilt e spilla dell'Associazione Simone Grassi, parto a buon ritmo per i 42,195 km finali. Sennonché attorno al 16° km mi rendo conto dell'impossibilità a mantenere un'andatura simile e decido sia il caso di farsene una ragione , camminando quando la fatica diventa elevata.
Rimango infastidito dal baccano sfrenato di chi tifa esageratamente per un conoscente o familiare ed apprezzo gli incoraggiamenti di Denis e di Monica, alla quale, mentre corre al mio fianco, confido il momento di difficoltà.Il passaggio nel centro abitato con giro di boa attorno al Drago, simbolo della città , rimane una caratteristica immutata e personalmente la ritengo una scelta azzeccata.
Bevo ad ogni ristoro con soste per spugnarmi , succhio alcuni gel per scongiurare crisi energetiche e nel tornare verso il lago per concludere la lunga sfacchinata assaporo il gusto classico di questi momenti. So d'avercela fatta, le crisi lasciate alle spalle, il pubblico continua incessantemente ad incitare gli atleti.
Conosco a menadito il tracciato e, dal viale principale, giunto al punto di svolta a sinistra inizio a godere e lo sarà per tutto il lungo rettilineo dove ritrovo Denis e Monica.
Ancora l'ultima curva e subito dopo ecco materializzarsi ai miei occhi un quadro sportivamente palpitante con ai lati le tribune gremite dal pubblico ed al centro lo speaker, il quale grida a tutti i finisher la frase che ognuno di loro vuole sentirsi dire : You are an Ironman !
Non mi sento tale, ma sono raggiante come se fosse il primo. E' il segreto per potere continuare, nonostante siano trascorsi svariati anni, senza particolari fini se non quello di condividere momenti di sport in compagnia d'amici e rallegrarsi con loro. Sinceramente, perchè invidia è una parola sconosciuta nel mio vocabolario......
Complimenti a Paolo per il suo quinto sigillo e spero desista dall'idea di fermarsi qui con la distanza IM, alle Sisters, a chi mi ha sostenuto durante la gara e naturalmente a tutti i Finisher .

God bless you !!!