martedì 29 aprile 2014

E dopo tre anni d'assenza.....

 Il tradizionale saluto prima con Marco Stracciari .....
....poi con gli Scianca Brothers 
foto di gruppo con Silvia, Cinzia, Marco Scianca ed il fotografo ufficiale Roberto Mandelli

......sono tornato a correre la Maratonina di Cernusco Lombardone, a due passi da casa, notoriamente organizzata con molto puntilio dalla locale Libertas e sponsorizzata da Maxi Sport Merate.
Com'è accaduto nelle tre precedenti edizioni a cui ho preso parte, l'intento è sempre stato quello di correrla con le gambe affaticate dalla lunga pedalata effettuata il giorno precedente. Due settimane or sono avevo attuato lo stesso "combinato a scoppio ritardato" in quel di Cellatica (BS) e la sofferenza era stata piuttosto marcata...
Stavolta per motivi di calendario il lungo sui pedali si è svolto due giorni prima e, nonostante il massaggio e la breve nuotata della vigilia, le gambe erano comunque appesantite ed imballate. Granitiche forse rende meglio l'idea. Effettivamente è difficile, in siffatte occasioni, scovare un briciolo di voglia sapendo di dover affrontare un impegno sportivo quando la muscolatura è poco reattiva. Siccome trattasi di un allenamento col pettorale, occorre fare di necessità virtù e resettare la mente evitando di strafare per poi implodere in un tracciato già di per sè impegnativo.
La vicinanza  è un buon motivo per prendersela comoda e, come sempre accade, l'occasione di poter rivedere gli amici podisti e con loro inscenare una serie di scatti fotografici a dir poco pittoreschi :)
E' la solita personale interpretazione dello sport in compagnia a me tanto caro, cioè divertirsi prima e dopo, soffrire durante, ma in quest'occasione con oculatezza.
Le tragiche previsioni meteo con forti temporali previsti durante lo svolgimento della manifestazione erano motivo di discussione con gli Scianca Brothers , Marco e Mauro, amici milanesi dell'Atletica Lambro fisiologicamente amanti dei climi nordici. Dopo colazione dando una sbirciatina a 3B Meteo notavo un deciso peggioramento a partire dalle ore 10 con piogge piuttosto consistenti.
Durante il breve riscaldamento scambio quattro chiacchiere con i vari amici incrociati e osservo il differente approccio dei partecipanti. Alcuni scanzonati altri visibilmente concentrati. Sin dalle prime falcate il passo è decisamente greve, i quadricipiti "legnosi",quindi, conscio dell'altimetria del tracciato, sarà salutare gestire l'energie per non ritrovarsi a metà dell'opera in modalità zombie :D
Breve siparietto con una zelante giudice Fidal, la quale richiama la mia attenzione sul numero di partenza non posizionato correttamente sulla canotta con le canoniche quattro spille.
Salvo qualche rara eccezione utilizzo. come avviene durante le gare di triathlon-duatlon,  un elastico dove "affranco" il cosidetto pettorale ed in questi ultimi due anni a maggior ragione, avendo anteriormente la scritta dedicata all'amico Simone Grassi.
Si fa vivo anche il capo dei giudici, cerco ulteriormente di spiegare la situazione a quest'ultimo, e seppur leggermente adirato la butto sul ridere alzando l'elastico a livello ascellare, mossa che suscita l'ilarità dei presenti. Quando avevo fatto notare che nelle altre competizioni Fidal a cui avevo partecipato nessun giudice aveva contestato l'uso dell'elastico, alla risposta "ma qui comando io...." ho tenuto a sottolineare l'importanza della sudetta scritta aggiungendo di non essere interessato alla gara bensì presente solamente per correre in compagnia.
Al colpo di pistola vedo sfrecciare atleti a velocità siderali ma, seppur a fatica, mantengo un discreto passo forse leggermente più rapido di quello preventivato. Percorsi 4 chilometri affronto con brevi passettini il primo ostacolo posto sul percorso, costituito da un cavalcavia a cui fa seguito una breve discesa, terminata la quale si materializza il muro di Grammont per salire a Lomagna. Breve strappo che è come una lama tagliente per le mie gambe affaticate. Al solo pensiero di doverlo ripercorrere una seconda volta accuso giramenti e non solo di testa :)
Saliscendi dal 6° sino al 10° km, maldigeriti dal sottoscritto e poi una ripida discesa che termina in prossimità dell'11° km. Altro piccolo strappetto e poi si ritorna nei pressi del traguardo. Varcato l'arco gonfiabile la domanda nasce spontanea : "Ed io dovrei ripetere un'altra volta il medesimo giro ?" :O
Evito d'ascoltare la vocina interna, la quale consiglierebbe di deviare sulla destra e prendere la via degli spogliatoi, stante una condizione fisica precaria.
Considerando che i prossimi tre chilometri sono in discesa, proseguo correndo in scioltezza sino all'inizio del cavalcavia. Riesco a correrlo e metto in preventivo di camminare la successiva salita impegnativa  ed invece la corro a rallentatore senza interruzioni. Mentalmente soffro nei tratti in falsopiano a salire e tiro i remi in barca nella discesa situata all'inizio all'ultimo chilometro, evitando di giungere al traguardo stremato.
Il post gara è come il prima, condito da sorrisi , foto , battute, analisi della prestazione, visi contenti , delusi  e la comune soddisfazione di aver scansato la temuta perturbazione. Scianca Brothers a parte .... :D

God bless you !!!



venerdì 4 aprile 2014

100 km Seregno


     La maglia della manifestazione presentata da Maxi Sport Lissone
                  I Bognini Brothers immortalati dalla simpatica Angela
                                Arrivooooooooooo !


Pensare, a volte, è nocivo per la salute mentale, soprattutto nel caso in cui ci si deve cimentare in una 100 km di corsa. L'idea di tornare a Seregno, dopo tre anni d'assenza, s'era incuneata nella mia testa poichè, da decennale testimonial running di Maxi Sport Merate, non potevo mancare ad un campionato italiano in terra brianzola dove tra gli sponsor figurava il suddetto negozio, molto legato al mondo del podismo.
Sentita Ester, responsabile marketing, le ho illustrato questa opportunità di partecipare alla 100 km di Seregno e la cosa è stata accolta, da quest'ultima,con entusiasmo.
Conoscendola da diversi anni mi sono permesso di chiederle un piccolo favore, vale a dire poter stampare sulla canotta da utilizzare durante la prova, la solita frase che compare sulla t-shirt dedicata al compianto amico Simone Grassi. Permesso accordato, ma non avevo dubbi al riguardo.
Il venerdì antecedente la gara, presso il negozio Maxi Sport a Lissone, si è svolta una breve intervista pubblicata sul tg web del Comune di Seregno agli atleti testimonial del negozio, impegnati sulle tre distanze presenti in calendario. Ai nastri di partenza della 100 km il sottoscritto, mentre nella 60 km Emanuele Zenucchi. favorito d'obbligo alla vittoria dopo il successo ottenuto l'anno scorso. Fabio Coduto prenderà parte alla mezza . Indossiamo la t-shirt rossa dedicata alla manifestazione ed alla fine immortaliamo l'avvenimento con alcuni simpatici scatti fotografici, il tutto in un clima molto amichevole e scherzoso.
L'introduzione dell'ora legale proprio in corrispondenza della gara non l'ho digerita nè metabolizzata allorchè alle 5.20 (che poi erano le 4,20 del giorno prima...) sono bruscamente ripiombato nel mondo dei vivi tramite la suoneria della sveglia :O
Fette biscottate, una barretta proteica, un tè per veicolarle nello stomaco e poi "road to Seregno", accompagnato dall'inseparabile colonna sonora in auto, viaggiando quasi in solitaria lungo strade solitamente trafficate.
Sono le 6,45 e nel parcheggio al Parco della Porada vi sono già un considerevole numero d'auto parcheggiate. Ritirare il pettorale è una formalità sbrigata in pochi istanti, il tempo di scandire il numero , nome e cognome ,dopo di che entro al calduccio nel palazzetto dello sport. Fuori l'aria è assai frizzante e contrariamente al solito lascio volutamente nel borsone, consegnato al deposito custodito dagli addetti dell'organizzazione, sia guanti che manicotti.
Nel tragitto fra il palazzetto ed il primo ristoro personalizzato, mentre deposito alcuni gel, ripenso a quanto sono poco coperto però confido nelle previsioni meteo, le quali davano un notevole innalzamento delle temperature.Incontro piacevole coi Bognini Brothers e l'immancabile fotografa Angela moglie di Stefano uno dei due gemelli e compagno d'avventura nelle precedenti partecipazioni seregnesi.
Dopo la spunta di ogni concorrente ci disponiamo in griglia ed alle 8 l'esercito degli ultramaratoneti inizia la lunga giornata di lavoro prettamente aerobico. Per i concorrenti iscritti alla 60 km saranno tre giri da 20 km, per i centisti due in più e lasceranno il segno negli arti inferiori. Ero curioso di conoscere l'anello all'interno del quale avrei trascorso gran parte di questa domenica, correndo sino a quando il fisico avrebbe retto. Qualche camminatina sarà da mettere in preventivo, considerando l'assenza di "fondo" per una competizione così lunga, così come l'inesorabile serie di crisi psicofisiche. Primo comandamento : mettere fieno in cascina poi si vedrà....
Si forma sin dal principio un bel gruppetto ed oltre all'amico Stefano s'aggregano alcuni partecipanti alla 60 km e Stefano Molteni , anch'egli viso noto del panorama podistico. I primi due giri scorrono velocemente e, alla ricerca dei punti più critici, noto tre sottopassi con altrettanti strappetti spaccagambe. Causa problemi d'intorpidimento ad un arto e quindi relativa perdità di sensibilità, si stacca Stefano Bognini e nel terzo giro faccio coppia col Molteni. Il caldo inizia a farsi sentire quindi ad ogni ristoro bevo abbondantemente e,come volevasi dimostrare, pur passando all'interno della via principale di Seregno, i passanti quasi ignorano la nostra presenza. Qualcuno si prodiga  nell'incitarci, forse impietosito dal vedere i partecipanti procedere con una certa lentezza oppure perchè si notano i visi sofferenti degli stessi. Non smetterò mai di sottolineare quest'assenza di cultura sportiva tipica dell'italiano al quale l'evento sportivo, fatta eccezione per il calcio, provoca un certo fastidioso prurito. Idem nel Parco della Porada dove intere famiglie vedono sfilare ai propri fianchi gli atleti e passeggiano senza tributare un briciolo d'incoraggiamento, esclusa qualche anima pia.
Sfortuna vuole che nell'ultima tornata rimango l'unico superstite del trio iniziale, entro in crisi e solo la stanchezza sarà testimone del mio incedere con tratti nei quali la testa mal sopporta il dolore ai quadricipiti e consiglia caldamente di camminare.
Maledetti sottopassi ! Una stilettata durante la discesa e quando cerco di correre in salita avverto un inizio di crampi al polpaccio sinistro, quindi l'unica alternativa è procedere passeggiando. Giungere ai ristori è come la scoperta di un'oasi per un assetato nel deserto e continuo a bere parecchio timoroso di disidratarmi. La sensazione di caldo viene acuita dalla fatica, ma gli ultimi 4 km si percorrono a Seregno e s'inizia a sentire profumo di traguardo.
Meno di 2km alla meta, vorrei proseguire drittto e concludere la lunga corsa giornaliera, invece so di dover svoltare a sinistra e rientrare nel Parco, scansando i bambini lasciati pericolosamente liberi di circolare....
Una caduta a questo punto sarebbe degna del miglior/peggior Fantozzi :)
Detesto questo segmento perchè sembra infinitamente lungo e mentre affronto la brevissima rampa, mediante la quale riguadagno il vialone finale , il sostegno degli spettatori presenti ai suoi lati è galvanizzante , riacquisto verve e morale. Al termine di una 100 km di corsa, scorgere a poche centinaia di metri l'arrivo è uno shock emotivo capace di rianimare anche Lazzaro senza l'intervento dell'Altissimo :)
Vola Ame , Vola Simone è giunto finalmente il momento di raccogliere i frutti di tanto sforzo , alzare le mani in alto , riscoprire la gioia di un sorriso, piegarsi in due dopo l'agoniata finish line.
Ringrazio di cuore coloro i quali  mi hanno rivolto una parola di conforto e tutti i volontari presenti sul percorso il cui apporto è sempre prezioso e significativo.
Grandi tutti dal primo all'ultimo finisher.

God bless you !!!