martedì 26 novembre 2013

Mezza nel Parco Adda



Volevo porre in evidenza una new entry nel panorama podistico brianzolo, competizione partorita dall'amico Marco Scotti conosciuto nel mondo della triplice come abile organizzatore dell' Elbaman, unica gara su distanza Ironman presente nel panorama italiano.
La bellezza dell'isola d'Elba, resa celebre per l'esilio napoleonico, è universalmente riconosciuta però da brianzolo vorrei sottolineare l'amenità del paesaggio attorno al fiume Adda ed il Parco omonimo dove si snoderà la "Mezza nel Parco Adda".
Ecco le info relative a ritrovo e percorso che dalla descrizione sottostante risulterà panoramico ed un mix fra asfalto e sterrato.

DISTANZA DI GARA 21097m (Mezza Maratona)

Ritrovo: Palazzetto dello Sport Cornate d'Adda - Via Dante Alighieri
Partenza/Arrivo: Cornate d'Adda - Via Guido Rossa

"Percorso a giro unico all'interno dei territori comunali di Cornate d'Adda e Trezzo sull'Adda.
Dopo un primo giro di lancio (1500m circa) all'interno della zona industriale, il percorso si snoda d'apprima passando per il centro di Cornate d'Adda per poi proseguire verso la frazione Porto d'Adda (km 7)
Da Porto d'Adda si scende per circa 2km fino a raggiungere il percorso pedonale che costeggia il fiume Adda passando di fianco alla centrale Esterle.
Dal km 9.5 al km 14.5 circa percorso si snoda lungo il fiume su terreno non asfaltato compatto e molto veloce.
Alla fine di questo tratto si svolta a destra tornando su asfalto e vengono affrontate due brevi salite intervallate da un tratto in pianura. La seconda salita è la piu' impegnativa, ha una lunghezza pari a circa 400m e presenta 2 tornanti (km 15.5 circa).
Da qui sino all'arrivo il percorso è rettilineo e pressochè pianeggiante, presentando solo un ultimo tratto di leggera salita (200m circa) al km 20.5 prima del rettilineo finale."



Per ulteriori informazione potete consultare il sito ufficiale della gara
http://mezzaparcoadda.blogspot.ch/


Spero in una massiccia partecipazione degli amici, appassionati podisti, ed amanti del nostro territorio.


God bless you !!!

giovedì 21 novembre 2013

Non ero convinto di farcela.....

Dopo gara con Mauro e Simona ed il classico saluto :-)
l'imponente Mole Antonelliana

Dopo lo scanzonato e sofferto, sul campo, tris di mezze con annesse pantagrueliche mangiate ecco presentarsi l'appuntamento sulla distanza verso la quale occorre riporre un doveroso  rispetto.
42.195 metri, da gestire con oculatezza evitando d'implodere nei momenti cruciali della gara conscio della precaria forma fisica, coi tendini dei bicipiti femorali floridi d'aderenze e logicamente a rischio infortunio. Conosco il problema e qualora si presentasse dovrei ridurre notevolmente l'andatura, o addirittura alternare corsa e cammino per poter concludere la prova.
Corro mezz'ora a metà settimana, col solo obiettivo di mantenere una decente condizione fisica ed utilizzo ogni tanto le mezze maratone domenicali per dare qualche "scossa" al motore. Quindi l'unico fine, per un devoto maratoneta quale io sono, sarà riuscire a rimanere sotto il celeberrimo muro delle tre ore ovviamente se in discreta forma fisica.
Sino a due anni fa la mente dava per scontato riuscire nel suddetto intento senza particolari affanni, ora non più perciò occorre farsene una ragione. Questo limite temporale costituirà la nuova sfida con me stesso. Allenarsi seriamente non è mai rientrato nella mia filosofia molto amatoriale d'intendere lo sport e trovo ridicolo farlo a 48 anni....
La saggezza dell'atleta amatoriale è adeguarsi all'inevitabile decadimento prestazionale, scevri da contaminazioni legate al crono, senza far drammi e personalmente, ritenendolo da sempre irrilevante, evito di subire traumi psicologici...
Alcuni atleti cercano disperatamente di rimanere sugli stessi standard qualitativi e quando s'accorgono dell'impossibilità nel poterli raggiungere cadono in depressione.
L'approccio alla Turin Marathon è stato decisamente scanzonato e tanta era la curiosità di sapere quanto potevo valere sulla maratona secca dopo mesi trascorsi a correrle all'interno degli Ironman.
In codesti ambiti si corrono sottoritmo ,camminando ai ristori e successivamente a svariate ore trascorse prima in acqua ( povero me....) e poi in sella, pertanto si riesce a resettare la testa e rilassarsi quando ci si rifocilla.
Compagni nella trasferta verso il capoluogo piemontese saranno la simpatica famiglia di Mauro Fiorini, ritrovato dopo Zofingen e la 100 km delle Alpi, Simona e Stefano, amico di Mauro, col quale condividerò il viaggio.
Ritrovo a Milano in Viale Certosa ed al termine di un viaggio velocissimo siamo immersi nel caotico traffico torinese dove, oltre a noi, altri podisti cercano affannosamente un parcheggio.
Urge rintracciare l'incaricato del Club dei Supermaratoneti, in possesso del pettorale ritirato il giorno precedente, motivo per cui abbandono Stefano e Mauro e m'incammino verso Piazza Castello.
Recuperata la busta, inizio la vestizione ed in seguito deposito la borsa con gli indumenti personali salutando i vari amici incontrati nel caotico "viavai" classico di un pre gara.
Un "in bocca al lupo" all'amico Alessandro, visibilmente teso, in quanto alla ricerca del personale dopo una serie d'eccellenti prestazioni ottenute recentemente.
Corricchio per raggiungere la zona di partenza ubicata in Piazza San Carlo e malgrado l'umidità dell'aria la temperatura è l'ideale per correre. L'assenza di griglie e transenne genera una calca ai limiti della sopportazione ed accanto a me una donna minuta rischia lo stritolamento...
In manifestazioni di una certa portata come questa, sono lacune organizzative piuttosto gravi ed in siffatte occasioni rimango perplesso su come le si possa trascurare.
Lo start è improvviso e divincolarsi dalla massa risulterà impresa ardua per almeno 2-300 metri poi l'ampia sede stradale in leggera discesa faciliterà il compito. Memore delle recenti esperienze relative all'utilizzo del gps, elimino nel display la velocità corrente ritenuta poco realistica sostituendola con quella media.
Cammin facendo i segnali acustici s'udiranno in anticipo e sfortunatamente non in linea coi cartelli chilometrici disposti dall'organizzazione. Irritante a dir poco...
Le gambe nei primi 10 km si mostrano reattive, sciolte, avverto ottime sensazioni però il passaggio è troppo veloce rispetto alla tabella di marcia, di conseguenza preferisco scalare una marcia. Mossa saggia perchè a metà percorso iniziano ad affiorare i prodromi dell'affaticamento e volente o nolente dovrò leggermente abbassare il ritmo sino al 30° km. Da lì in avanti avrà inizio un poderoso braccio di ferro con la mente per cercare di controbattere l'assenza della cosiddetta "voglia di soffrire".
Purtroppo l'elevata stanchezza fisica mi costringerà ad usare la testa gestendo oculatamente gli ultimi 5 km, corsi soffrendo ma senza eccedere nello sforzo.
Che senso ha arrivare un minuto prima, devastato e senza il sorriso sulle labbra?
Assaporo l'ultimo km., accolto dagli applausi del pubblico posizionato oltre le transenne e coi brividi lungo tutto il corpo allorché odo gli incitamenti rivolti a Simone, il cui nome campeggiava in bella vista sulla mia t-shirt bianca.
Missione compiuta, ed ora necessito di un po' di riposo pronto a tornare in pista a Reggio Emilia.
Da segnalare la bella iniziativa denominata TURIN FOR BOSTON alla quale hanno aderito Mauro e Simona. Il gruppo è giunto al traguardo in 4h 09' 43", l'identico tempo di quando scoppiarono le bombe alla maratona di Boston dello scorso anno , mostrando uno striscione commemorativo. Un bel modo per ricordare la terribile strage in cui persero la vita diverse persone. Bravi.
Come sempre un doveroso grazie ai compagni di viaggio per la giornata inziata prima dell'alba e trascorsa all'insegna del divertimento sino al tardo pomeriggio.

God bless you !!!

sabato 16 novembre 2013

Ultimo assaggio d'estate....

Faro a Santa Maria di Leuca
Piazza del Duomo
col famoso Pasticciotto a Otranto

 con Giacomo prima della partenza
Mix di Orecchiette e altro tipo di pasta fatta in casa

Nel mio girovagare un po' ovunque una grossa pecca era quella di non aver posato piede nell'italico  meridione e dopo l'ennesimo invito, stavolta minaccioso, proveniente dall'amico leccese Giacomo ho deciso di colmare questa lacuna.
Volo low cost acquistato con largo anticipo a settembre, forte desiderio di scoprire qualcosa di nuovo ed una zona, il Salento, decantata come tra le più belle della Puglia.
E soprattutto rivedere con immenso piacere Giacomo, "compare" di svariate avventure sportive e scoprire che la passione è sempre la stessa, intatta, benchè siano trascorsi diversi lustri sui triatletici campi di gara...
Stava per diventare una chimera questo agoniato viaggio, complice un virus intestinale capace di relegarmi a letto alla vigilia della partenza.
Come recita un vecchio adagio, "la speranza è l'ultima a morire" e fortunatamente la mattina del giorno successivo la temperatura corporea è ritornata alla normalità fugando ogni residua perplessità..
Si parte !!!!! Ovviamente utilizzando la famosa compagnia irlandese, a tratti comica ma pur sempre economica ed atterraggio nel tardo pomeriggio di venerdì all'aereoporto di Brindisi.
Attendo l'arrivo di Giacomo ed in sua compagnia raggiungiamo il centro di Lecce battezzando la mia comparsa in terra salentina con un piccolo gelato a cui fa seguito un breve giro all'interno del centro storico.
Partendo dalla Fontana di Piazza Mazzini visitiamo Piazza di Sant'Oronzo col suo Anfiteatro Romano, il Duomo e l'Arcivescovado illuminati magicamente per concludere la nostra passeggiata al simbolo barocco della città, ossia la Basilica di Santa Croce caratterizzata nella facciata superiore da un magnifico rosone.
La serata prosegue con una cenetta a base di pizza ed insalata al Ristorante Bella 'mbriana, un cono gelato ed il trasferimento nella casa dei genitori di Giacomo ubicata a Tricase Porto.
L'indomani sveglia di buon'ora ed inizio del tour turistico raggiungendo, tramite statale interna, la celeberrima Santa Maria di Leuca, la località più meridionale della penisola salentina. Giunti sul piazzale della Basilica di Santa Maria rimango stupito dalla bellezza del panorama che si scorge dal promontorio del Santuario. Entriamo per una fugace visita dello stesso e poi sfruttando la giornata quasi estiva (24 gradi) percorriamo la litoranea sostando in alcuni "mirador" come il Ponte Ciolo attorniato da rocce che scendono a picco sul sottostante mare cristallino. Uno spettacolo della natura !!!
Seguono Castro e poi l'approdo in quel di Otranto descritta anzitempo dal mio cicerone salentino come una "città modello", abilmente gestita dall'amministrazione comunale, amata dai suoi abitanti . Una perla, col cuore della città vecchia, denominato Borgo Antico, caratterizzato da innumerevoli viuzze e divenuto Patrimonio Culturale dell'UNESCO.
La veduta del porto e del mare dal Borgo Antico è un quadro da immortalare con uno scatto fotografico...
Finalmente riesco ad assaggiare la speciliatà dolciaria simbolo di queste zone: il Pasticciotto. Definirlo sublime è riduttivo :)
Ultima spiaggia visitata è quella di San Cataldo e successivamente rientriamo a Tricase per il pranzo sostanzioso a casa della generosa mamma di Giacomo. Ravioli , mozzarella,saraghi al forno, insalata ed un altro pasticciotto a concludere un menu abbondante e gustoso. Un doveroso tributo allo sforzo culinario profuso dalla Signora Anna, contenta d'averla gratificata con l'appettito che mi contraddistingue ed in grado di regalare soddisfazioni a chi cucina :-)
Prima di cena una veduta serale della cittadina di Castro Marina la cui piazza principale fu rovinata, qualche anno fa, da una frana di notevoli dimensioni. I lavori di ristrutturazione in atto presumo necessiteranno di un lungo periodo prima di poter ammirare il paese com'era alle origini.
Risulterà facile, agli attenti lettori del blog, immaginare qual'è stato il piatto forte della cena considerando quanto adoro la pizza a cui fa seguito uno spumone alla nocciola. Avverto un certo senso di pienezza poichè, pur avendo inglobato un notevole quantitativo di cibo, l'attività fisica svolta in due giorni è pari a zero...
L'indomani è prevista la partecipazione alla "Salento Half Marathon" a Collepasso e caso raro in quest'annata sportiva le previsioni meteo si dimostrano errate, giacchè al posto dell'attesa ed odiata pioggia ecco risplendere l'amato sole. E noi due ci facciamo una grassa risata baciati dai caldi raggi solari....
Noto un'affluenza significativa di partecipanti alle due competizioni in calendario (13,700 km e mezzamaratona) e chiedendo info a Giacomo sul percorso dice che a grandi linee, a parte lo strappetto iniziale, dovrebbe essere piuttosto scorrevole. Col senno di poi si è rivelato piuttosto impegnativo :)
La partenza concitata e confusionaria causa un capitombolo d'alcuni atleti e rischio anch'io di venirne coinvolto. Qui apro la solita parentesi riguardante gli scellerati podisti in cerca di gloria sistematisi in prima fila, decisamente più lenti di chi si trova alle loro spalle.....
Le cadute sono originate da codesti soggetti perchè, fungendo da tappo, costringono a dei veri e propri numeri circensi coloro i quali vorrebbero poter correre al ritmo prescelto.
Dopo il virus di metà settimana e le successive abbuffate l'unico obiettivo è quello di non strafare e preservare l'organismo per la Maratona di Torino del week end successivo.
Seguo alla lettera il programma prefissato senonchè dopo qualche asperità altimetrica m'intestardisco a voler mantenere lo stesso ritmo nonostante la scarsa brillantezza degli arti inferiori.
Alla fine rallento solamente nell'ultimo km. in leggera salita evitando in tal modo una deflagrazione completa e le gambe hanno apprezzato il gesto umanitario :)
Clima gradevole però sono molto sudato ed inizio ad percepire brividi di freddo quindi attendo l'arrivo di Giacomo e sollecito il cambio abiti per evitare di peggiorare lo stato fisico già di per sè precario.
Stanno per concludersi le lunghe premiazioni e con qualche ora di ritardo si materializza un'acquazzone al quale rivolgiamo amabilmente un sentito gesto dell'ombrello in quanto siamo a tavola, dalla Signora Anna, per il pranzo-bis.
Orecchiette al pomodoro, i due Saraghi al forno avanzati il giorno precedente, un assaggio d'involtino di carne, insalata ed il succulento Pasticciotto.
Ultima serata, con annesso apertivo in un locale leccese, trascorsa amabilmente insieme a Mauro e Daniele,anch'essi come Giacomo alfieri del Salento Triathlon, le loro fidanzate e conclusasi con un eccelso cono gelato. La maniera migliore per chiudere il cerchio apertosi al "Cuor di Gelato"  al giungere del sottoscritto nel capoluogo salentino :D
L'indomani rientro in Brianza con un pizzico d'amarezza, giustificato dal giungere della brutta stagione, la quale ha il potere d'intristirmi se ripenso all'amato caldo.....
Senza troppi salamecchi così come si conviene tra persone legate da una salda e sincera amicizia basta un grazie e Giacomo lo sa senza dover aggiungere nient'altro. Un caloroso abbraccio alla Signora Anna per i suoi gustosi pranzetti ed a tutti i nuovi amici conosciuti.

God bless you !!!

lunedì 4 novembre 2013

Vento...samente

Eccolo Pierino alla consegna dell'accoppiata dolciaria :)
 Tagliolini al nero di seppia con calamari
Prima il gelato con la panna poi un tris di semifreddi ;)
Il Duomo col Campanile di San Pietro
Tracce di bombardamenti nella Cittadella

Altro giro, altra mezza. Il teorema "amici , gara e susseguente mangiata in compagnia" risulta essere ancora una volta perfetto, senza bisogno d'ulteriori dimostrazioni.
Quali amici ? l'allievo Roberto che ritroverò vicino al suo feudo alessandrino in compagnia del keniano bergamasco-robbiatese Alessandro e di Claudio ,un suo amico.
E la gara? Castellazzo Half Marathon e ritorno volentieri ad indossare il pettorale, memore dell'edizioni precedenti ottimamente organizzate.
Dove pranzeremo? Presso il Ristorante Dopolavoro Ferroviario ad Alessandria.
Domenica mattina ore 6.30. Aprendo la finestra della camera da letto noto, con immenso dispiacere, un'inaspettata pioggia fitta, la quale fortunatamente cessa mentre esco di casa attorno alle ore 7.
Il trio podistico ritrova morale allorchè s'avvicina alla meta ed al nostro approdo a Castellazzo Bormida veniamo accolti , udite udite, da un cielo terso e un sole piuttosto raro in siffatte latitudini durante il periodo autunnale.
Nemmeno se ci fossimo dati appuntamento, saremmo arrivati pressochè contemporanemante a parcheggiare l'auto una vicina all'altra.... Sto parlando del fortuito incontro con Roberto anch'egli sorpreso dal clima settembrino e preoccupato causa una storta alla caviglia subìta il giorno precedente durante una breve corsetta.
Gli iscritti alla mezza sono più di 500 e lo speaker ringrazia per l'affluenza numerosa, mentre Claudio trova difficoltà ad iscriversi alla prova più corta la cui lunghezza prevista è di 10,4 km.
Sono con Roberto al di fuori degli spogliatoi quando scorgo in sella alla sua city bike la sagoma di Pierino venuto, come due or sono, da Acqui Terme con lo scopo di donarmi la famosa torta di nocciole. In quest'occasione si supera e completa il bis dolciario omaggiandomi di una confezione di biscotti denominati "Brit e Bon", semplici come ingredienti (nocciole tritate , albume d'uovo e zucchero) ma "terribilmente" squisiti !
Dopo averli gustati posso esclamare senz'ombra di dubbio che "Non c'è nulla di Brit , solo Bon !!!!
Grazie, avranno vita breve !!!!! :)
Sotto la canotta societaria indosso una maglia da ciclo traforata e considerata la temperatura alla partenza ritengo d'essere troppo coperto. La partenza viene ritardata, sono intruppato e mi sento soffocare, per cui decido di prendere posizione all'estrema sinistra dello schieramento.
Pronti via e fortunatamente infilo il "canale" giusto evitando rallentamenti e potendo in tal modo correre senza intoppi, sopravanzato dagli specialisti della distanza. Desidero testare nuovamente il Cardio 60 e dando un'occhiata al display nei primi chilometri, osservo parziali sin troppo veloci, determinati dalla spinta emotiva ed adrenalinica del gareggiare.
Oh Ame datti una calmata altrimenti a metà sei già bello cotto!
In effetti sto osando troppo e lo confido al fido scudiero Pierino, il quale s'affianca poco prima di metà gara rivelandosi un buon supporto psicologico. Faccio parte di un piccolo gruppetto affiatato alla testa del quale c'alterniamo in due , il sottoscritto ed un altro facente parte dei Maratoneti Genovesi sino a quando subentra qualcosa d'imponderabile ed indesiderato. Cosa? Un irritante vento contrario, primattore durante i 6 km finali e solo lui sa quante volte l'ho maledetto poichè, per causa sua , il gruppo si è disgregato. Difficile comprenderne il motivo però, in questa fase critica, riesco a trovare un'insperata brillantezza a livello muscolare e controbattere il disagio provocato dal vento. Ho lottato contro quest'ultimo pescando le ultime forze rimaste in corpo, calando leggermente l'andatura sul finale quando oramai, come si suol dire, "era fatta".
Nel lungo rettilineo d'arrivo Pierino m'esorta a non mollare, si complimenta e svolta a sinistra poco prima del traguardo dove giungo stanco, soddisfatto della prova, conscio d'aver profuso il massimo dell'energie a mia disposizione.
Quando riacquisto un attimo di lucidità mentale ringrazio e abbraccio Pierino imboccando successivamente la via che conduce agli spogliatoi alla ricerca di una doccia, necessaria a riprendermi dalla fatica appena compiuta.
Ottimo il quarto posto assoluto conseguito da Alessandro, ed una volta ritrovati Roberto e Claudio si fa ritorno alle auto, lasciando Castellazzo in direzione Alessandria.
Pranzetto al Ristorande del Dopolavoro Ferroviario e sosta in una delle poche gelateria aperte, a cui fa seguito un breve giro turistico nel centro della città, ovviamente vuoto nelle prime ore del pomeriggio. L'ultima tentazione golosa sono stati i mini cannoli acquistati e divorati in un batter d'occhio presso una rinomata pasticceria alessandrina. Una conclusione in dolcezza del lauto pasto :)
Da segnalare il Duomo con la maestosa Torre di San Pietro, alta ben 106 metri e terza in assoluto nella classifica delle torri campanate italiane.
Roberto ha un'ottima idea nel proporci la visita della Cittadella, celebre fortezza della città purtroppo  conservata non come si dovrebbe se pensiamo all'importanza del monumento, e della sua ricchezza storica.
Nel prossimo fine settimana si ripeterà la splendida esperienza sportivo-gastronomica con altri adorabili amici e colgo l'occasione d'esperimere la mia gratitudine a Roberto, Alessandro e Claudio per la spassosa giornata...

God Bless you!!!