venerdì 13 settembre 2013

Perchè se non piove....

 Merenda pomeridiana
con la Crisp pronta per andare in zona cambio..
durante la prima frazione
                                            in posizione aerodinamica :)
 Non è Powerman Zofingen !
Per il secondo anno consecutivo la Mecca del Duathlon, definita enfaticamente dal Presidente del comitato organizzatore Stefan Ruf, paragonabile alla Wimbledon del tennis , è stata prescelta come sede dei Campionati Mondiali di Duathlon Lungo. In aggiunta a tutto ciò si celebreranno i 25 anni della prestigiosa kermesse, un anniversario storico connesso al mondo della duplice disciplina.
Un evento divenuto significativo nel corso degli anni per il sottoscritto, pietra miliare della mia carriera sportiva, un refrain che si ripete da 11 anni senza soluzione di continuità.
Sarà la dodicesima partecipazione, senza lo stress dell'iniziale e fastidiosa frazione natatoria e come unica preoccupazione il flagello divenuto un emblema della gara, ovverosia la pioggia.
Quando si discute della competizione svizzera, notoriamente impegnativa a causa dei suoi tracciati cosparsi di saliscendi nelle frazioni podistiche, inevitabilmente mi domandano quante edizioni "asciutte" ho corso e rispondo che sono in netta minoranza rispetto a quelle "bagnate".
Da tre anni condivido la trasferta rossocrociata in compagnia dell'amico Franchino, iscritto alla "short distance" ed a noi s'aggiungeranno l'allievo Roberto e Paolo Zucca entrambi al via della distanza classica.
Come da copione clicco su Meteo Suisse controllando periodicamente l'evoluzione delle previsioni meteorologiche relative al fine settimana scoprendo un'inusuale prosecuzione dell'estate e temperature attorno ai 28 gradi. Il favonio ha deciso d'installarsi nella Svizzera tedesca ed il clima ne beneficia positivamente, ma sarebbe chiedere troppo alla buonasorte e pretendere siffatte condizioni anche la domenica.
In effetti, con nostra immensa insoddisfazione, quest'ultime peggiorano e si rimarrà col dubbio sino all'ultimo quindi, "per non saper né leggere né scrivere", opto per il cambio ruota anteriore della bici. Via quella in carbonio e relativi pattini frenanti sostituita da una in alluminio, scongiurando in tal senso problemi di frenatura sul bagnato. Mentre effettuo l'operazione, aggiusto i portapattini, provo la frenatura ed il freno sinistro s'allenta !
L'indomani ,dopo aver caricato biciclette e borse sulla monovolume di Franchino, poniamo rimedio al problema sostando pochi minuti dal meccanico ciclista di fiducia. 
Lunga coda prima d'immetterci nel tunnel del San Gottardo, la quale comporta una considerevole perdita di tempo ed arrivo a Zofingen nel primo pomeriggio con un intermezzo per il pranzo a base di pasta fredda insaporita da tonno e broccoli.
Purtroppo, e ne siamo particolarmente dispiaciuti, il pasta party tradizionale del sabato è stato anticipato al venerdì sera e rimaniamo stupiti dell'assenza di fervore e festeggiamenti in occasione di una ricorrenza così significativa. Ritirato il pettorale è tradizione consumare un paio di dolci locali e successivamente depositare i bagagli nei rispettivi Gasthof. Giunti in camera ci concediamo una doccia rilassante, attacchiamo gli adesivi sul casco e bicicletta quindi facciamo ritorno in centro paese per la cena. Sembra d'essere su scherzi a parte, considerato l'inconsueto caldo estivo a queste latitudini, e siamo alquanto inviperiti dopo aver visionato su un canale televisivo il bollettino meteo. Dicono pioverà sin dal mattino, la mente rievoca alcune edizioni probanti in virtù del freddo patito e ricordo d'essere stato sul punto di staccare il pettorale....
No pasta party quindi dobbiamo scovare una pizzeria per il tradizionale carlo load e consiglio agli amici il locale dove solitamente cenavo prima che gli organizzatori partorissero la splendida idea d'organizzare una cena per tutti gli atleti.
Il pasto serale sarà composto da una mezza pizza, un piatto di pasta in bianco cosparsa di grana e condita mediante un filo d'olio d'oliva a cui fa seguito una passeggiatina. Fortunatamente incontriamo altri atleti italiani anch'essi preoccupati dal clima ostile pronosticato per il giorno seguente e la serata passa in allegria.
Si va a nanna con la speranza nel cuore, senonchè a mezzanotte nel dormiveglia sento sbattere violentemente la finestra della camera ed alzatomi la richiudo, osservando fuori la pioggia accoppiata ad un vento impetuoso :O
Stessa identica solfa alle 5.30, sale la tensione unita allo scoramento, rimango sdraiato sul letto sino alle 6 e poi decido di raggiungere il tavolo, sul quale sono posizionate le canoniche tre barrette destinate alla colazione. Le sgranocchio nervosamente senza avvertire alcun tipo di gusto perchè il pensiero è là fuori ed il desiderio di rimanere in camera direi elevato.
Franchino sollecita la partenza in modo tale da poter sistemare l'auto nelle vicinanze dell'Arena e durante il tragitto la pioggia cala d'intensità . Trovato un parcheggio, scarico la bicicletta, salgo in sella e provo i cambi lungo un vialone poi c'avviamo in zona cambio rimanendo sorpresi dalla temperatura elevata. Accanto al posto assegnato agli atleti l'organizzazione ha gentilmente posizionato una cassetta ove riporre tutto l'occorrente necessario in gara.
Abbandonato il prato, raggiungiamo la palazzina degli spogliatoi ed una volta effettuato il cambio d'abiti scattiamo una foto ricordo nella sala stampa "ammazzando" l'attesa con battute scherzose riguardo la posssibile doccia sui pedali.
8.30. Usciamo per un breve riscaldamento e nella zona di partenza  incontro l'amico Andrea Libanore, esordiente lo scorso anno, tornato "carico" e desideroso di migliorarsi dopo un'attenta e mirata preparazione.
Poco distante sento qualcuno chiamare il mio nome, si tratta di Udo Siebert  fondatore del Jubilee Club,  e l'abbraccio calorosamente.
Entriamo in griglia ,vengono presentati i big e,vista l'assenza forzata del Campione del Mondo in carica Joerie Vansteelant, il favorito d'obbligo sarà il suo connazionale Rob Woestenborghs mentre per il gentil sesso non vedo avversarie capaci di contrastare la svedese Eva Nyström.
Ultimi secondi prima del via , strette di mano , pacche sulle spalle fra noi italiani e quando d'ode il colpo di pistola scattiamo in avanti applauditi dal pubblico allineato ai bordi della salita , la quale diverrà  ripida in modo significativo già prima dell'entrata nel bosco.
Sbuffo, la strada sale ancora, sebbene le pendenze siano meno aspre del tratto asfaltato e dopo altri 3 km di "up and down" ripasso dall'Arena accolti dagli incitamenti della folla presente sugli spalti. Al solo al pensiero di dover affrontare nuovamente la prima erta  cado in depressione e difatti cammino due volte evitando di faticare oltre il dovuto.Ciò nonostante avverto le gambe granitiche , ridiscendo in zona cambio,  indosso manicotti e gilet antivento e la scelta si è rivelata azzeccata poiché la pioggia, in qualche frangente, scesa copiosa, ha raffreddato la temperatura percepita soprattutto nelle discese e nei segmenti veloci .
Durante l'ascesa verso il famoso Bodenberg vengo sorpassato da chi ama pedalare e s'allena in salita al contrario del sottoscritto e giustamente pago dazio. Punizione meritata e sarà così in ogni percorso quando la strada salirà  :)
Conscio dei miei limiti sorrido e saluto quando, come si suol dire, vengo "sverniciato" rimanendo shockato nel vedere, in un successivo rettilineo, un'ambulanza lampeggiare e steso a terra un concorrente attorniato dai sanitari. Sono immagini agghiaccianti e spero si sia risolto tutto senza gravi traumi per lo sfortunato atleta.
La statistica concernente le passate edizioni narra di una media costante nei primi due giri ,al contrario del terzo ed ultimo dove fisicamente e psicologicamente ne risento, calando vistosamente l'andatura.
Quest'anno, pur arrancando in misura maggiore sulle salite dell'ultima tornata, ho meglio gestito l'energie e contenuto il divario riguadagnando la zona cambio stanco ma ancora discretamente lucido e reattivo.
A questo punto il menu del Powerman Zofingen presenta il suo piatto forte, ovverosia i circa 30 km della terza frazione, decisamente gravosa a scapito dei quadricipiti, ai quali evito di comunicare il loro infame destino :D
Tolgo occhiali e gilet , metto la visiera e parto di corsa salutato dal Franchino il quale domanda se va tutto bene e rispondo con una smorfia significativa. Lasciata l'Arena si percorre un tratto asfaltato inizialmente in leggera salita all'interno del quale spicca un breve strappo "assassino"ed un rettilineo utile a rilassare fisico e mente. Alla fine di quest'ultimo inizia la lunga ascesa nel bosco ed adotto la tattica collaudata nel corso degli anni alternando corsa e cammino perchè sarebbe pura follia intestardirsi a voler correre ininterrottamente. L'assenza d'allenamento su questi saliscendi non me lo consente quindi il piano previsto è solo di contenimento, correndo quando posso farlo e recuperando nei punti letali per le gambe. Nelle discese ripide le sento "urlare" cosi come lo speaker al giro di boa dei 15 km ed incrociando lo sguardo di Franchino vorrei cercare di sorridere però la stanchezza ha la meglio. La testa è proiettata al secondo giro affrontato con le pile scariche ed un leggero giramento di testa che mi consiglia di procedere a rilento gestendo quel poco carburante rimasto in corpo.
Sosta all'ultimo ristoro posizionato nel punto in cui ha inizio la ripida e dolorosa discesa, in quanto la forza eccentrica devasta ogni singola fibra muscolare presente negli arti inferiori.
Oooooooh è terminata ! Torno a calpestare l'asfalto, ricompare il sorriso, voglio assaporare sino in fondo quest'ultimo chilometro lasciando sfilare gli sprinter assatanati e mi sento come un maratoneta nell'affrontare l'ultimo giro di pista nello stadio. La gente ti tributa il giusto riconoscimento, vorrei abbracciarli uno a uno , finalmente posso sorridere a Franchino e sfogare tutta la contentezza allorchè transito a braccia alzate sotto lo striscione d'arrivo. Stretta di mano col Presidente Ruf e ritiro medaglia e maglietta di finisher.
Quanto è bello avere gli spogliatoi a 100 metri dal traguardo! Una doccia calda allevia la stanchezza ti ridona vitalità così come il massaggio eseguito abilmente dallo staff di fisioterapisti messi a disposizione degli atleti.
Seppur nauseato cerco di mangiare qualcosa, provo il gulash e lo trovo piuttosto scadente pertando di comune accordo con Franchino salutiamo la truppa e ce ne torniamo à la maison ....
Complimenti all'allievo Roberto autore di una splendida prova ed a tutti i finisher. Zofingen chiede parecchio in termini di dispendio fisico però regala momenti ed emozioni indelebili . Quelli rimarranno nel vostro cuore eternamente.

God bless you !!!