giovedì 29 agosto 2013

Swin Run o Run Swim ?

                               La locandina della gara col tradizionale slogan....
                                      Il faro simbolo di Podersdorf
Nella "Platz der Radchampions" la piastrella dedicata a Bettini
L'allievo Roberto immortalato subito dopo il traguardo 
Il meritatissimo cialdone nel dopo gara :)

Il dilemma era direttamente proporzionale allo stupore nell'osservare atleti ,seppur impegnati in una frazione natatoria, infrangere il diktat impartito il giorno precedente alternando corsa e nuoto....
Cari lettori potreste pensare che il cocente sole estivo possa aver negativamente influito sulla capacità d'intendere dello scrivente ma vi smentirò :)
Al termine della vacanza d'inizio agosto con annesso IM in Slovacchia m'ero riproposto di staccare la spina sino al Powerman Zofingen competizione decisamente provante a livello muscolare. Senonché, contattato dall'allievo Roberto, alla domanda : "Ame dopo Roth ho recuperato benissimo e vorrei andare a Podersdorf. Verresti con me? " ho risposto così "non devi fare anche il Powerman? sei sicuro della scelta?".
Per farla breve sono nuovamente caduto nella trappola tentatrice e nonostante la chiusura delle iscrizioni "on line" gli organizzatori , contattati , hanno assicurato la possibilità di farlo sul posto alla vigilia della gara.
A completare il terzetto pronto per l'ironspedizione l'avvocato "distratto" Bruno, pacioso e sempre affamato pronto a testare la sua nuova Bianchi.
Tappa intermedia nella località dove potrei essere assurto a testimonial della stessa. Quale ? Klagenfurt ovviamente! E il tour, ormai stracollaudato, prevede il pernottamento in un sobborgo poco distante dalla capitale della Carinzia mentre la cena sarà consumata alla Trattoria Siciliana.
Vengo accolto dai titolari cordialmente e con Mimmo, uno di loro, ironizzo in attesa della pizza, sempre ottima così come il successivo gelato alla Gelateria Arcobaleno. Comico il dialogo intercorso con uno dei possibili titolari della gelateria, il quale mi squadra ed esclama : "hai un volto conosciuto , sei già stato qui ? " e scoppia la risata generale allorchè rispondo :" Vengo da 15 anni e ci sono appena passato a fine luglio " :)
Con la pancia piena urge un breve giretto digestivo nella piazza in cui troneggia il famoso Drago e colgo l'occasione per illustrare a Roberto il tragitto della maratona dell'Ironman Austria, suo primo appuntamento con la distanza nel 2014.
Ottima "ronfata" seguita da un'abbondante colazione e prima di lasciare la città facciamo una capatina nei pressi degli Strandbad per ammirare le cristalline acque del Worthersee ed il canale all'interno del quale si lotta per trovare una breccia nelle fasi finali dei fatidici 3,8 km....
Il tragitto autostradale è disseminato di lavori ed irritanti rallentamenti cosa deleteria per la nostra tabella di marcia. Raggiungeremo la regione del Burgerland di primo pomeriggio alla ricerca della nostra temporanea dimora trovata velocemente ed ubicata nella zona periferica di Podersdorf am See. L'accoglienza di Astrid, la ragazza proprietaria dell'appartamento, è piacevolmente calorosa e rimaniamo ampiamente soddisfatti della scelta. Prenotando a scatola chiusa le sorprese sono da mettere in preventivo ma stavolta c'è andata di lusso ;)
Sinceramente dopo aver visionato i filmati della cittadina austriaca credevo di trovare un nucleo urbano più vasto e un po' di vita invece ,se escludiamo la zona del porto col faro in bella vista, la delusione si è materializzzata sui nostri volti. C'è scappato un : " Podersdorf è tutta qui ? " :O
Per sgranchire le gambe ed ammazzare la noia percorriamo in bicicletta l'anello di 30 km prescelto dagli organizzatori per la competizione e siamo concordi sul fatto che il vento unito alla pioggia saranno gli unici  fattori capaci di renderlo ostico.
La vigilia di un IM, come hanno giustamente sottolineato i miei compari, è infinitamente lunga, il tempo trascorre lento ed il primo comandamento da rispettare è : "evita di stancarti inutilmente ".
In effetti ,espletate le formalità d'iscrizione, si cerca di mangiare il meglio possibile per facilitare la digestione e continuare il riempimento di glicogeno nei serbatoi muscolari intrapreso sin dal giorno precedente.
Nell'accedere al tendone adibito ad expo, riusciamo casualmente ad incrociare tutta l'italica truppa presente e scattiamo una foto ricordo. Durante il briefing rimaniamo comicamente basiti nel leggere sul tabellone la scritta " no walking or jumping in the water" e sorridiamo beatamente. Il giorno dopo capiremo il senso della frase .
Il menu della cena è "always the same", pasta con tonno e per il duo Ame-Roberto un mini cono gelato, sebbene la tentazione di prenderne uno più corposo fosse parecchia.....
Dormire la sera antecedente un evento sportivo risulta arduo e stavolta ne ho avuta l'ennesima conferma col traumatico ed indesiderato risveglio alle 4 del mattino per sgranocchiare , a mò di colazione, tre barrette energetiche.
Esco dall'appartamento sperando di non trovare l'odiata pioggia prevista dai bollettini meteo e per buona sorte il cielo si presenta nuvoloso e auspico rimanga tale in quanto dovremo raggiungere la zona cambio in sella alla nostra bicicletta. Malauguratamente soffia un vento teso, imprevisto, il lago si presenta increspato, cosa preoccupante per chi ha scarso feeling col nuoto.
Entro in acqua a meno di 10 minuti dallo start, ovviamente preoccupato, quando incontro Roberto (era andato a fare due bracciate di riscaldamento) , il quale conferma sarà dura nuotare perchè l'onda corta fastidiosissima s'infrange sul viso e la bevuta è assicurata.
Oh Signur sarà un'impresa uscire vivo dall'acqua !
Allineati, in prossimità del faro, i partenti d'entrambe le gare (Mezzo e IM) ed al colpo di pistola accade quel che sembrerebbe inimmaginabile con gli atleti ,in evidenti difficoltà natatorie, intenti a camminare nelle basse acque lacustri. Impossibile districarsi nel caos venutosi a creare, quindi l'unica soluzione è adeguarsi al trend intervallando corsa e nuoto col rischio di beccarsi qualche calcio in volto com'è accaduto in un tratto al sottoscritto. Per due dei tre lati del triangolo la solfa è questa invece nel segmento conclusivo si riesce a nuotare con continuità.
Esco dall'acqua in compagnia di Roberto , quasi ci fossimo accordati in anticipo, particolarmente stordito visto il moto ondoso del lago e fortunatamente, in barba alle negative previsioni, troviamo clima asciutto. Transizione come da copione senza frenesia ed inizio della lunga pedalata senza il fastidioso vento d'inizio giornata.
La tattica è mantenere un determinato rapporto sino a quasi metà giro per poi scalare un dente nel tratto più esposto al vento e salvaguardare le gambe. Riesco nell'intendo per quattro dei sei giri previsti poi inevitabilmente debbo diminuire l'andatura considerato cosa m'aspetta come portata finale del menu sportivo.
Entro in zona cambio e rischio un capitombolo rimanendo a malapena in equilibrio poi guadagnata la rastrelliera infilo la bici ed effetto il cambio indossando una canotta al posto della maglia da ciclo. Parto di corsa, muscolarmente la percezione delle gambe sembrerebbe buona, difatti sino a metà della maratona tengo un buon ritmo, ma in gare così lunghe l'incognita è dietro l'angolo.
Difatti fa la sua comparsa un indesiderato mal di stomaco e sono impossibilitato a correre, se non per brevi tratti, procedendo di passo quando arriva la fitta. In tali occasioni la mente tende a lasciarsi prendere dallo sconforto e la rassegnazione t'induce a mollare tutto, conducendoti in un vicolo cieco. Di conseguenza, le passeggiate diventano infinite, scema la voglia di riprendere a correre ed il solo antidoto per scrollarsi di dosso questa sgradevole apatia è reagire, sperando in un miglioramento della situazione.
Ed è quello accaduto all'inizio dell'ultimo giro nel momento in cui le fitte sono sparite, concedendomi l'opportunità di  ricominciare a correre con una certa continuità . Incrocio entrambi gli amici alessandrini, Roberto lamenta un dolore al ginocchio però cammin facendo la situazione migliora ed il pericolo ritiro viene scongiurato.
Finalmente raggiungo l'ultimo giro di boa e rimangono da percorrere gli ultimi 5,25 km contento d'aver superato la crisi e conscio di poter gestire questo tratto aggiungendoci qualche camminata. Avverto intensamente il profumo dell'arrivo , assaporo gli ultimi istanti di una lunga giornata sportiva , godo dentro, ed esterno come sempre a braccia levate questo mix adrenalico mentre passo la linea del traguardo. Pochi istanti dopo sono piegato con le mani sulle ginocchia...
Sarà giornata di gloria anche per l'allievo Roberto non così purtroppo se riferita a Bruno, il quale a metà gara ha deciso d'alzare bandiera bianca per problemi di stomaco poichè continuare in quelle condizioni sarebbe stato proibitivo.
Volevo ricordare la tragica scomparsa dello sfortunato atleta Josef Boszotta (classe 1957), colto da malore in sella alla sua bici e deceduto poco dopo in ospedale. Così riporta il sito della gara e mi è venuto in mente quando passando dal luogo del tragico evento ho visto l'ambulanza pensando ad una caduta e nulla più :-( R.I.P.
Ora necessiterei di un salutare periodo di riposo ma fra 10 giorni incombe il Powerman Zofingen, un appuntamento sacro nel calendario multidisciplinare. Le pile sono scariche, cercherò comunque d'onorare l'appuntamento e raccogliere l'ovazione del pubblico seduto nella magica Arena.
God bless you !!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo Amedeo.. Complimenti per il racconto e per la prova!! Ci vediamo magari in qualche altro campo di gara ;-)
Alla px..

Ironmiguel