mercoledì 31 ottobre 2012

Non male la prima .....

                                          dietro di me la magnifica Isola di Fora dada
                                ad Alghero col veterinario sardo più veloce :-)
                                            dolci e deliziose cupolette :-P

                                            il centro storico di Alghero

Da un'isola all'altra, da un evento sportivo di caratura planetaria ad un altro, sulla carta, di minor rilevanza ma che per il sottoscritto rappresentava un appuntamento al quale partecipare per essere vicino agli amici organizzatori Luigi e Tore.
Tornato all'ovile dopo la divertente ma sfiancante missione in terra hawaiana avevo in programma, come prossima tappa,  Ozieri , feudo podistico degli amici di cui sopra, facenti parte della società Monte Acuto Marathon. Valenti coordinatori dell'ormai celebre Trofeo Monte Acuto, gara in calendario a marzo , già da tempo volevano levarsi uno sfizio ed allestire una mezza maratona e ritagliarsi il meritato spazio a livello regionale. Onorato dell'invito ricevuto non mi sono fatto pregare due volte e lo scorso w.e. sono volato nella splendida Sardegna accolto dal folkloristico Luigi :-)
Alla partenza da Orio al Serio pioggia e freddo facevano calare il termometro a 10 gradi al termine di una settimana all'insegna di temperature miti , ma la famosa perturbazione preannunciata non aveva tardato a raggiungere il Belpaese. Credevo di poter sfuggire all'assaggio d'inverno allorchè, atterrato ad Alghero, il termometro segnava 19 gradi e si sperava , parlando con Luigi nel trasferimento ad Ozieri, in un passo falso dei meteorologi.
Non l'avessimo mai detto !!!!! Poco dopo Sassari veniamo investiti da un violento acquazzone ed al nostro arrivo a casa Mundula il sole s'eclisserà lasciando spazio ad un clima condizionato da un maestrale alquanto ostile abbinato a scrosci d'acqua. Ma proprio al battesimo della Half Marathon Città d'Ozieri doveva presentarsi una domenica da tregenda con le previsioni meteo così ostili?
Avanti o popolo ! e nel pomeriggio, in compagnia di Luigi e Virgilio, prepariamo i pacchi destinati ai vincitori della prova e quelli di categoria. Ricco il contenuto con Vino rosso , Spianata di Ozieri (pane caratteristico della cittadina Logudorese) , pecorino romano doc e marmellata. Si lotta per montare l'imponente arco gonfiabile , il quale avrà vita breve in quanto durante la notte perderà la battaglia col perfido maestrale e verrà sostituito con uno simile ma di dimensioni ridotte. I preparativi fervono , la tensione sale , molti i particolari da curare , troppo poche le persone a gestire il tutto.
Cena del sabato con qualche trancio di pizza, due bei piatti di spaghetti con tonno e per finire le cupolette, una specialità dolciaria ozierese da ghiottoni alla quale non so resistere....
Si va sotto le coperte con la pancia piena e l'augurio di poter trovare, l'indomani, una giornata migliore di quella intravista scorgendo i siti meteo. Al risveglio sembrerebbe così  se non fosse per la presenza del solito "rompimaroni" alias maestrale. E' prevista pioggia dalle 10 in poi, però fuori splende il sole e come si suol dire "sperare non costa nulla " così ne discuto con  l'amico Federico accompagnato dalla compagna Alessandra a cui va tutta la mia solidarietà. Fortunatamente quest'ultima può ripararsi all'interno del capannone in cui è stata allestita una fiera dedicata ai negozianti del posto, altrimenti rischierebbe il congelamento :-O
Posso ritenermi un privilegiato considerando l'opportunità di potermi cambiare d'abiti , al calduccio, negli uffici dell'Asl dove timbra il cartellino Luigi ;-)
Con Federico saliamo sul bus che ci condurrà alla partenza e l'invidio perchè saggiamente coperto con gilet windstopper e maglia a manica lunga sotto. Rimaniano stupefatti nel vedere podisti in canottiera considerando la temperatura dell'aria decisamente fredda !!!
Ore 9,45 e con lo sguardo in alto notiamo l'avvicinarsi di un gruppo di nuvole minacciose le quali ,5 minuti dopo in connubio col maestrale, s'abbattono sugli indifesi partecipanti ed il fuggi fuggi sotto una tettoia è la logica conseguenza :-) Partenza ritardata alle 10,15 circa quando ritorna a farsi vivo il sole e finalmente possiamo udire il fatidico colpo di pistola e proiettarci in discesa. Parto tranquilamente chiaccherando con Federico e Luigi , sorpassati a velocità doppia da chi vuol mettere fieno in cascina in questo tratto molto favorevole. Non riesco a scaldarmi, le mani sono un oggetto sconosciuto tanto sono fredde ed in prossimità dell' 8° km. veniamo letteralmente "respinti al mittente" da folate di vento contrario. Una breve salitella al 12° km e poi dal 14° cambio ritmo sino al termine per cercare di risvegliare le gambe intorpidite da mesi di IM e quindi fuori forma. Rivedo, dopo il traguardo, il volto infreddolito d'Alessandra, attendo l'arrivo di Luigi e poi mi fiondo negli uffici per togliermi l'abbigliamento utilizzato durante la competizione e ritrovare un po' di tepore....
Rivitalizzante doccia calda a casa Mundula e rientro al centro logistico della manifestazione per il succulento pasta party offerto a tutti quanti a base di gnocchetti conditi con sugo di salsiccia accompagnato da un ottimo vino rosso e birra a volontà !
Da buon semi-astemio il resto della giornata, contrassegnata manco a dirlo da un clima terribilmente ostico per il periodo, lo passerò sul divano sonnecchiando , buttando l'occhio alla tv che trasmette partite di calcio.
L'indomani mattina un saluto ad Antonella, gentile consorte di Luigi, e visita alla città antica d' Alghero avvolta dai suoi imponenti bastioni sotto un cielo grigio. Il dedalo di viuzze è assai suggestivo così come la vista mare dai bastioni. Pranzo sostanzioso al rinomato Bar Milese, situato nei pressi del porto dove si realizzano focacce tipiche come la " Focaccia del Milese" assai ricca e gustosa. Convinco Luigi a mangiare tre tranci e ne esce devastato, coi sensi di colpa ma ne è valsa la pena perchè molto sfiziosi ;-)
In attesa di ritornare in aereoporto ad Alghero inventiamo un itinerario meraviglioso e lo sarebbe stato in maniera più significativa se il sole ed il caldo fossero stati nostri compagni di viaggio.
Fertilia , Capo Caccia , sosta panoramica per contemplare l' Isola di Fora dada con scatto memorabile e raffiche di vento potenti che rendono frizzante la temperatura percepita. Nel ritorno verso Alghero altre soste per ammirare le caratteristiche spiagge della zona , quali Lazzaretto e La Bombarda dove il cielo grigio non ha reso onore in toto alla bellezza del loro mare.
Durante il controllo del bagaglio a mano in aeroporto, disgraziatamente non mi han lasciato trasportare in Brianza i due vasetti di marmellata ai fichi d'India ma la Spianata di Ozieri ed il pecorino romano d.o.c. sono giunti a destinazione.
Un abbraccio a tutti gli amici sardi , i quali si dimostrano grandiosamente ospitali e amichevoli a cominciare dalla Famiglia Mundula in toto , a Tore , Federico ed Alessandra, rivisti con piacere :-)
Qualche piccolo ritocco a livello logistico ed organizzativo, che mi sono permesso di consigliare a Luigi e Tore , ed il loro "progetto run" potrà crescere e divenire un appuntamento classico del calendario sardo. Ci vuole più collaborazione di tutti i tesserati perchè l'unione fà la forza ed in queste situazioni non è solo una frase fatta, eia !

God bless you !!!

giovedì 25 ottobre 2012

A/R Kona

Finish line !
                                                   pedalando sulla Queen K
                                                           In maratona su Alii Drive
                          col Faticatore friulano Denis nei pressi del vulcano Kilauea
            in mezzo al talento svizzero Igor Nastic ed al gladiatore Edo Bernaschi
  quale onore ! da sinistra Paula Newby Fraser , Diana Bertsch, Ame ,Heather Fuhr
                                                     Ironman Legend : Greg Welch
                                                                  Waikiki Beach

Non è la più bella ma sicuramente la più prestigiosa , non mi ha mai solleticato la fantasia come accade a chi la giudica un mito a prescindere....
Sto parlando dell' Ironman celebrato in ogni parte del globo terrestre, ovverosia quello che ogni anno ad ottobre si svolge a Kona (Isole Hawaii) e richiama l'attenzione dei "media" per la presenza dei migliori atleti sulla lunga distanza. Vincere l' Ironman World Championship significa entrare a far parte della storia del triathlon , sport nato nel 1978 e divenuto un movimento in continua evoluzione con lo sfrenato desiderio da parte dei suoi adepti di divenire un giorno Ironman Finisher.
Come ebbi modo di sottolineare nel precedente post, l'aver ricevuto l'invito dalla WTC di primo acchito ha suscitato in me uno stato confusionale sul da farsi, per due semplici motivi : non aver guadagnato la slot sul campo e l'esborso economico non trascurabile a cui andavo incontro. Il termine ultimo per confermare l'iscrizione alla celebre competizione era fissato al 30 giugno e solo a dieci dalla scadenza ho rotto gli indugi , buttato il cuore oltre l'ostacolo , convinto dai numerosi inviti degli amici a non perdere un'occasione unica e rara.
In sintesi la frase ricorrente era :" c'è gente disposta a dare non so cosa per essere presente ai nastri di partenza a Kona, tu hai la fortuna di poterci andare e sei indeciso sul da farsi. Ma sei matto ? "
Fedele alla mia filosofia d'intendere lo sport non ho ceduto alla tentazione d'ascoltare chi riteneva opportuno  limitassi gli impegni nelle prove IM per preservare freschezza e voglia di soffrire in vista dell'appuntamento hawaiano. Dichiarai ,senza ombra di dubbio, quali fossero le gare a cui tenevo maggiormente quest'anno, vale a dire l'Ironman Lanzarote ed il Powerman Zofingen, pur ritenendo Kona un evento importante per arricchire il bagaglio d'esperienze sportive.
Questa riflessione ha generato stupore tra coloro i quali pongono su di un piedistallo l' Ironman World Championship e, pur rispettando i gusti d'ognuno, dico sempre la mia anche se capita,d'essere tacciato di snobismo.
Compagno di merende della trasferta  il "Faticatore furlano" Denis , qualificatosi per Kona l'anno scorso a settembre in Galles e determinato a ben figurare dopo un'attenta preparazione. Suo punto di forza la maratona finale in cui  può ben figurare tenendo conto dei suoi trascorsi d'eccellente podista.
Al contrario dello scrivente trova più soddisfazione nell'allenarsi e non nel competere ma il compromesso storico verrà firmato sul suolo hawaiano :-)
5 ottobre, giorno del mio compleanno, e mi ritrovo carico di bagagli  a festeggiare all'aeroporto di Linate accompagnato dal fratello Sergio , in attesa di partire per un lungo ed estenuante viaggio. Prima tappa sarà Francoforte punto d'incontro con Denis, per poi volare a San Francisco e di seguito a Kona.
Ma c'è sempre un ma.....e saliti a bordo del vetusto Boeing della United rimaniamo fermi per ben tre ore senza conoscerne le motivazioni e il nervosismo si nota sui volti dei passeggeri. Nella fila davanti a me il famoso Norman Stadler vincitore di due edizioni dell' IM WC ed ora facente parte del management di Marino Vanhoeacker ,uno degli atleti dati per favoriti alla vittoria. In fase d'atterraggio a San Francisco veniamo informati della presenza di un volo speciale per i triatleti destinati a Big Island e questo particolare denota la rilevanza del Campionato del mondo Ironman sul territorio statunitense :-O
Sfiniti al termine del lungo trasbordo dobbiamo fare dogana per essere schedati e riprendere i bagagli , un intermezzo a dir poco irritante ma doveroso per le vigenti norme anti terrorismo.
Ultimo sforzo e rintronati giungiamo sul suolo hawaiano per essere di seguito trasferiti al Royal Kona Resort all'una di notte locale.
L'indomani lo dedico al riposo per recuperare le forze disperse durante lo sfiancante trasferimento oltreoceanico e su Kona aleggia una cappa , la quale fa salire notevolmente il tasso d'umidità. Immaginavo e speravo d'essere accolto diversamente con cielo azzurro e sole splendente .....
Il giorno seguente vengo accontentato ed alle 7,30 convinto dallo stakanovista Denis a raggiungere il Pier , luogo di ritrovo dei partecipanti per testare parte del tracciato natatorio . Purtroppo un'onda lunga ed irritante ha presidiato tutto il tragitto e dopo mezz'ora sono uscito leggermente a...mareggiato :-)
La piccola località pullula di triatleti animati dalla smaniosa voglia di nuotare, correre , pedalare,  una droga irrinunciabile, e li vedi sfrecciare a qualunque ora del giorno coi loro bolidi a due ruote. Biciclette dai costi esorbitanti ma siamo nella Mecca del triathlon quindi tutto è concesso :-D
Accade di nuovo. Vorrei riposare però il Faticatore vuole correre su Alii Drive e l'accompagno, con la gradita sorpresa di trovare strada facendo Chrissie Wellington. Logicamente immortaliamo l'incontro con un click , utilizzando la fotocamera digitale di Denis. Cena da dimenticare al Bubba Gump dove si mangia penosamente spendendo l'inverosimile e difatti dal giorno seguente quando passiamo dinanzi rivolgiamo il giusto tributo al locale cosa abituale nei giorni seguenti. Sfruttiamo gratuitamente il loro bagno per i nostri bisogni fisiologici e qui  Denis leggendo si farà una grassa risata :-D
E la famosa Queen K teatro della frazione ciclistica non vogliamo perlustrarla? Inizialmente avrei voluto non oltrepassare l'ora e mezza, trasformatisi in due ore con sosta ad uno scenic point per scattare l'immancabile foto ricordo. Nel tornare affianco una donzella in bici mi volto per salutarla ed indovinate chi ritrovo ? Ancora la Chrissie, alla quale papale papale dico "il percorso ciclistico è noiosissimo ! " e lei saggiamente replica : "qui più delle gambe conta molto la testa ...".
E col senno di poi aveva pienamente ragione !
Seconda serata alla ricerca del luogo adatto per sfamarsi senza "spendere un botto" e lancio l'idea di fare una capatina da Pizza Hut situata fuori dal centro nevralgico ,e la scelta sarà la nostra ancòra di salvezza alimentare. Con solo 12 dollari si può utilizzare il self service potendo consumare insalata e verdure varie, tranci di pizza e beveraggio a volontà. E  mi sento di poter dare una sufficienza piena alla qualità del cibo nonchè alla pizza.
Distribuzione del pacco gara. Gentilissimi volontari t'aiutano ad espletare le formalità del ritiro ed alla fine il gadget è costituito dall'ennesimo zainetto contenente un paio di variopinti occhialini da bagno con lenti polarizzate e prodotti vari. Questo è il primo dei tre appuntamenti classici previsti, il secondo sarà la parata delle nazioni con partenza dal piazzale dietro  il King Kamehameha's Kona Beach Hotel (sede del Race Office) ed arrivo nei pressi dell'expo , ricco d'espositori d'ogni tipo e munifici coi visitatori dispensando gadget e prodotti alimentari. Barrette e bevande isotoniche a iosa per la gioia degli affamati triatleti :-)
Divertente calarsi nei panni del portabandiera e ironizzare con gli amici italiani, rispondendo all'incitamento degli spettatori molto entusiasti e capaci di farti sentire protagonista.
Per gli invitati alla kermesse hawaiana tramite il Legacy Program l'organizzazione aveva preparato un party di benvenuto, al quale ho voluto presenziare per ringraziarli dell'opportunità concessami. Non è da tutti essere ricevuti da un terzetto del gentil sesso composto da due stelle del passato , quali Paula Newby Fraser, una delle più grandi triatlete di tutti i tempi e trionfatrice di ben 8 edizioni del campionato del mondo Ironman ed Heather Fuhr, vincitrice di un'edizione a Kona e di altri IM, ancora in ottima forma fisica. Terza presenza femminile è Diana Bertsch "World Championship Race Director" e colgo l'occasione per una foto in loro compagnia, tutti quanti belli sorridenti.
Prendono la parola, per i consueti discorsi infarciti di tante belle parole, la suddetta Diana, Mike Reilly  "the voice of the Ironman "  ed il boss della WTC Andrew Messick per poi chiamare sulla scena chi ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'Ironman Hawaii.  
Paola Newby Fraser, Heather Fuhr, Greg Welch, Julie Moss e Katleen Mc Cartney quest'ultime due di ritorno sulle scene a Kona dopo 30 anni !
La Mc Cartney vincitrice nel 1982 dice d'essersi sposata , messo al mondo figli , separata e desiderosa di voltare pagina nella sua vita partendo da un punto fermo l' Ironman . Son rimasto molto colpito dalla sua semplicità quando si è avvicinata al termine del party e mi ha rivolto un in bocca al lupo per la gara.
Il pasta party del giovedì sera è piuttosto caotico condito da spettacoli ove si pone in risalto la cultura indigena, le tradizioni, con danze e funanboli abili a far roteare bastoni infuocati . Alla fine la rappresentazione si dilunga parecchio annoiandoci, quindi decidiamo sia meglio rientrare in hotel. Dal tardo pomeriggio s'impossessa di me una generale stanchezza fisica e scongiurato l'incubo d'aver la febbre prendo una pastiglia di tachipirina . Nemmeno il sonno notturno servirà a migliorare la situazione e comincio ad essere in ansia per questo stato di debolezza  fisica inspiegabile.
La vigilia della gara, ancora in balìa del malessere fisico, cerco di riposare il più possibile e d'uscire solo per sbrigare la pratica del bike check-in. Nelle varie fasi, vengo accompagnato da una premurosa signora e vorrei sottolineare la cordialità dei volontari presenti ,pedine fondamentali nello scacchiere organizzativo.
Mentre attendo l'uscita dalla zona cambio di Denis, arriva uno dei big della specialità, Chris Mc Cormack detto Macca il quale, alla stessa maniera di una carta moschicida, attira su di sè l'attenzione degli astanti . Volente o nolente questo è il tributo da pagare per chi gode di una popolarità planetaria.
Cena da Pizza Hut e purtroppo non si può usufruire del buffet, indi per cui la pizza è d'obbligo e ne sono estremamente felice considerando quanto l'amo. Il miglio successivo che ci separa dalla nostra camera d'hotel serve a mò di digestivo e l'unico pensiero è quello di trascorrere una nottata tranquilla con qualche ora di sonno. La sveglia è puntata alle 4,15 ma non aspetterò di sentirla suonare in quanto già sveglio, col desiderio d'aprire la porta finestra e scorgere l'oceano liscio come l'olio.....
Le solite due barrette, un goccio di caffè, e poi con Denis percorriamo il chilometro verso il Pier seguendo il branco di triatleti e buttando l'occhio verso l'oceano ahimè piuttosto "incazzato" e lo si nota dalla violenza con la quale le onde sbattono contro le rocce.
Ma non poteva essere placido e tranquillo come al nostro arrivo nell'isola? La tensione sale, non nascondo la preoccupazione del dover nuotare senza muta con un onda fastidiosa ed il morale scende notevolmente. 
Arrivati nei pressi della zona cambio veniamo invitati a svoltare a destra per raggiungere il luogo dove i volontari  ci sottopongono a due basilari operazioni : marchiatura con inchiostro dei deltodi per imprimere il numero di gara e peso corporeo di ogni atleta . Malauguratamente nel caos e primadi consegnare la sacca con gli indumenti personali perdo di vista Denis. Vago nervosamente tra la gente , raggiungo la di zona partenza e sosto sulla spiaggetta sino a pochi minuti allo start.
Vedo davanti a me l'ex famoso ciclista Jalabert ,decido di tuffarmi e raggiungere il molo sulla destra per aggrapparmi ai copertoni evitando di rimanere in surplace. Ormai mancano pochi istanti al colpo di cannone e quando arriva 2000 atleti increspano l'oceano mulinando le braccia rapidamente per evitare di restare intruppati nella "bolgia acquifera". Ovviamente pago dazio, annaspo per i riconosciuti ed evidenti limiti natatori però credevo di subire più contatti ed invece riesco a ritagliarmi uno spazio vitale anche se il deficit di boe direzionali non è degno di un campionato del mondo. Metterne una ogni 200 metri con l'onda lunga crea disagio nel ricercare la linea ideale. Il giro di boa, distante quasi 2km., è in prossimità di un grosso barcone e nuotando controcorrente sembrerebbe lontano il doppio ! "Dai Ame sei a metà devi tornare indietro per forza !" ripeto a me stesso e con l'ausilio del favorevole moto ondoso approdo alla spiaggia da dove sono partito 1h40 minuti fa,  così decreta il display all'uscita dall'acqua.
Sono galvanizzato , l'ostacolo peggiore è superato, corro sotto il tendone, calzo le scarpe da ciclismo ed ingurgito due gel  cercando di combattere l'intontimento generato dalle onde oceaniche. 
Finalmente salgo in sella alla Denti ed il tratto iniziale è un antipasto sempre nei pressi di Kona, condito dal tifo della gente per poi d'affrontare la salita di Palani ed immettersi sulla celeberrima Queen K. direzione Hawi, punto di svolta della frazione ciclistica. Ascoltando i pareri di chi , nelle passate edizioni, s'era già cimentatosu questo percorso avevo dedotto che la soluzione ideale era quella di non sprecare troppe energie pedalando verso Hawi , notoriamente segmento a favore di vento, per non "esplodere" ritornando verso Kona. 
Sfortunatamente e sorprendentemente le folate di vento, inizialmente laterale e frontale poi , han reso assaicomplicato raggiungere il giro di boa cosa inaspettata e maldigerita dai partecipanti. A questo punto nella mia testa è scattato un meccanismo di autoconservazione, timoroso di patire lo sforzo profuso poco meno di due settimane addietro all'Elba . Questa scelta ponderata ha dato i suoi frutti perchè affrontando nuovamente tratti ventosi era logico scalare un paio di marce considerato cosa prevedeva la successiva portata del menu  ;-)
Confermo la noiosità del tracciato e vorrei sottolineare la distribuzione ,ai ristori , della bevanda isotonica non all'interno delle caratteristiche borracce bensì con bottigliette a dir poco scomode. Provare a bere , senza inondarsi ovunque del liquido in esse contenuto, è stata un'impresa titanica :-O
Ridiscendo verso la zona cambio , tanta è la gioia per essere riuscito a coprire i 180 km e lasciata la bici in custodia ad un volontario, percorro il lungo tragitto verso il tendone per calzare le Bondi, pronto a sfidare la calura della maratona. L'impegno sarà gravoso perchè oltre al caldo dovrò affrontare una lunga serie si saliscendi sino all'Energy Lab punto chiave poichè da lì mancheranno poco più di 12 km e le gambe saranno sicuramente provate.....
Belli ed elettrizzanti i primi 15 km su Alii Drive, sostenuto a gran voce dal pubblico a bordo strada con un buon ritmo di gara e la consueta passeggiata ad ogni ristoro , bevendo e spugnandomi accuratamente. Tutto procede per il verso giusto nonostante i primi sintomi di stanchezza ,con l'obiettivo d'arrivare senza patire oltre il necessario. La necessità di spugnarsi continuamente e la conseguente discesa dell'acqua all'interno delle scarpe, ha l'effetto di produrre due belle vesciche sotto la pianta d'entrambi i piedi. Logica conseguenza è l'abbassamento della velocità di crociera già di per sè bassa :-)
Questi lunghi rettilinei non finiscono mai , le soste ai ristori si fanno man mano più lunghe e cerco di distrarre la mente salutando chi conosco ed incrocio . 40° km ,ultima erta prevista,  in cima svolto a destra e scendo rilassato cominciando a realizzare che il traguardo è ad un passo ed il sogno sta per concretizzarsi. 
Ritrovare il calore della gente è un'ulteriore iniezione adrenalinica ,coi brividi in ogni parte del corpo e la felicità di percorrere gli ultimi 100 metri col canonico urlo di Mike Reilly , il quale grida "You are an Ironman ! ". Non sarei d'accordo sull'affermazione ma ero troppo stanco per discuterne con lui :-))))))
Appena varcato il traguardo vedo Denis e c'abbracciamo poi il Faticatore racconta della personale via crucis causata dai crampi a cui è soggetto in condizioni climatiche simili a quelle incontrate durante la prova. 
Foto di rito con medaglia al collo ed una volta riacquistato un po' di brillantezza fisica ritiriamo borse e biciclette percorrendo in senso contrario quella strada dalla quale siamo giunti la mattina presto per rincorrere il sogno di ogni sportivo, mettersi alla prova sfidando i propri limiti .   
Niente miti nè tantomeno eroi, solo essere umani con le loro debolezze messe a nudo durante lo svolgimento della competizione. Ognuno di noi è un virtuale vincitore e questa sfida si ripresenterà ogni qualvolta indosseremo il pettorale. L'importante , a mio modesto parere, è metterci l'impegno ed accontentarsi del verdetto emesso dal campo in quanto solo così potremo essere in pace con noi stessi.
Dopo un tour dell'isola ammirando le bellezze di Big Island ci siamo diretti ad Honolulu per una breve sosta di un giorno e mezzo con tanto di bagno a Waikiki Beach , spiaggia cittadina molto movimentata e capatina a Pearl Harbour. Sinceramente sono rimasto deluso dalla visita perchè trattasi del solito mix all'americana dove, oltre a raccontarti l'evento storico debbono trasformare il tutto in business vendendo assurdi gadgets. 
Viaggio di ritorno particolarmente pesante con quattro voli aerei cambiati e 34 ore di viaggio praticamente il terzo IM in due settimane :-)
Ringrazio  Denis ed i tanti amici presenti per l'emozioni condivise, i volontari sempre amabili e disponibili e l'amico Roberto Rinaldi da me battezzato il Mago delle Ruote. Le Vision da lui assemblate andavano alla stregua di razzi e rivolgo loro le mie scuse se le gambe del sottoscritto non sono degne del loro valore.
GOD BLESS YOU!!! 

giovedì 4 ottobre 2012

Elbaman destinazione Kona


Non potrò tediare i lettori, che ogni tanto danno una sbirciatina al blog, narrando dell'ultima fatica sportiva con la quale solitamente concludo la stagione dedicata alla multidisciplina , ovverosia l' Elbaman .
A tal proposito riporto una mia considerazione scritta all'interno di un forum riguardante la suddetta competizione ben orchestrata a livello organizzativo dall'amico Marco Scotti : " l''Elbaman,  ti prosciuga fisicamente, ma ti ripaga con gli interessi dello sforzo profuso. Paesaggi che sembrano cartoline , amici coi quali scherzare e magari ritrovi una volta l'anno. E qui debbo ringraziarli per l'affetto che mi hanno dimostrato a volte imbarazzante :-O " 
 Il tempo stringe e domani festeggerò il mio compleanno in volo diretto a Kona , località hawaiana arcinota a chi pratica il triathlon, sede della gara più celebrata e mediaticamente più seguita,  l' Ironman World Championship.
Ho esistato a lungo prima d'accettare la slot concessami dalla WTC (società organizzatrice dell'evento) riflettendo se fosse meritata, in quanto non acquisita sul campo ma il classico "premio alla carriera" cosa che ha fatto storcere il naso a qualcuno, forse non a torto. Ancora oggi provo imbarazzo perchè non mi sentirò un invitato di lusso bensì un intruso. In ogni caso cercherò di considerarla una vacanza dai costi altisonanti e nulla più, curioso di vedere coi miei occhi il teatrino abilmente montato per l'occasione.
L'unica mia preoccupazione sarà quella di riuscire ad emergere vivo e vegeto entro il tempo limite fissato per la frazione natatoria, il resto sarà godersi la gara col sorriso sulle labbra come sempre........

God bless you !!!!