domenica 30 ottobre 2011

Io e la maratona....


.....ma non sto parlando di me stesso bensì dell'esordio come scrittore dell'amico sardo Luigi Mundula appassionato maratoneta.....
Non mi dilungo oltremodo e pubblico di seguito la prefazione del famoso Dott. Arcelli, un vero Guru della maratona colui che mi ha entusiasmato e colpito per la semplicità nel divulgare il corretto approccio alla Regina delle corse. Un vero fiore all'occhiello ed un onore per Luigi, il quale si merita un ritorno di consensi pari alla sua enorme passione messa per tradurre in parole l'emozioni "gustate" durante le numerose maratone percorse.

"Ho conosciuto Luigi Mundula ad Ozieri in occasione del primo convegno “Sport e Salute” organizzato dal “G.S. Monte Acuto Marathon” il 27 aprile del 2002. Con mia moglie fummo anche ospiti a casa sua per un pranzo, uno di quei pranzi in cui i sardi dimostrano quanto sanno essere ospitali. Da quella volta siamo diventati amici, anche se ci siamo visti poche volte, pur rimanendo sempre in contatto telefonico e via e-mail.

Già allora Luigi era un corridore, un maratoneta. Io avevo già smesso di correre le maratone; in totale ero arrivato a farne nove ed avevo raggiunto l’obiettivo di scendere sotto le tre ore. Continuavo a correre e continuo tuttora a farlo; ma vado sempre più piano e senza mai superare certe distanze. Da anni mi sono reso conto che, data l’età e gli acciacchi inevitabili, non avrei più potuto completare una preparazione seria per arrivare ai quarantadue chilometri e centonovantacinque metri senza troppa sofferenza. Dunque ho continuato a correre, ma l’ho fatto prima di tutto perché mi piace e poi perché giova alla salute; cerco di compiere ogni settimana tre ore e mezza di corsa, una dose che già mi aiuta a sentirmi bene (senza peraltro procurarmi dolori alle ginocchia o ai tendini) e che fornisce grossissimi vantaggi per la salute: riduce infatti il rischio di malattie del cuore e della circolazione, in particolare dell’infarto cardiaco, quello che ha portato alla morte mio padre quando non aveva ancora compiuto quarantaquattro anni.
Dall’ultima volta che ci siamo visti, ad ogni modo, Luigi ne ha fatte molte altre di maratone in giro per il mondo e ha migliorato varie volte il suo primato con il solo rammarico di non essere riuscito ad abbattere il muro delle tre ore anche se ci è andato molto vicino. Ma per lui questo ha poca importanza. Non è questo che ha voluto raccontare scrivendo questo libro che riassume tutte le sue esperienze. È un libro che mi è piaciuto molto. Intanto è molto ben scritto e si legge d’un fiato. Poi è stato fatto con la mente e con il cuore; fa davvero capire che cosa vuole dire correre per tanto tempo: qual'è il piacere fisico e mentale che ne deriva, e quali sono i problemi che possono nascere dal fatto di correre le lunghe distanze avendo in testa l’obiettivo ben preciso di completare la maratona nel tempo migliore possibile e tenendo conto del fatto, ovviamente, che al tempo stesso c’è tutto il resto della vita da portare avanti, nel caso di Luigi anche la professione molto impegnativa di veterinario, professione che viene raccontata spesso, in questo libro, con passione e dovizia di particolari.
Ritengo, insomma, che questo romanzo debba essere letto da tutti coloro che sono già maratoneti o lo sono stati: in ogni pagina del libro di Luigi troveranno una parte di se stessi. Ma, a maggior ragione, sono convinto che possa essere utile che lo leggano coloro che, senza essere né Gelindo Bordin, né Stefano Baldini, aspirano a portare a termine la gara dei quarantadue chilometri e centonovantacinque metri e a provare tutto il piacere di farlo, riducendo al minimo i problemi."

Enrico Arcelli

Potrete acquistare il libro qui :
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God bless you Luigi !!!

mercoledì 26 ottobre 2011

La Mezza con la Gobba

Lo stop forzato per infortunio , susseguente alla disputa della Maratona d'Italia ,  mi ha permesso di recuperare l'energie spese durante il trittico di gare composto da Elbaman , Maratonina d'Autunno a Novi Ligure e la suddetta maratona corsa e "zoppicata" in terra emiliana :-)
Trascorsi una decina di giorni e rimesse le scarpe da running ai piedi, al termine di una seduta durata una mezz'oretta, il responso sulle mie condizioni fisiche è stato positivo. Galvanizzato dal non aver avvertito alcun dolore mi son riproposto di rimettere il pettorale la domenica successiva senza sapere però dove farlo.
Dando una scorsa al calendario gare, l'occhio è caduto sulla "Mezza con la Gobba" organizzata dall'istrionico Lonardo già ideatore della Marengo Marathon.
Contattato tramite email richiedendo informazioni relative alla tipologia di percorso la sua laconica risposta è stata "mosso ma con panorami mozzafiato" e la cosa mi è parsa alquanto pittoresca considerato che nei dintorni d'Alessandria immaginavo ci fosse solo il classico piattone.
E vabbè caro Ame quale migliore banco di prova ci può essere di una mezza "addittivata" di saliscendi con lo scopo di testare l'attuale stato di forma? Ultimamente, a voler ben guardare, gli stravizi dolciari hanno condizionato l'ago della bilancia ed il peso è leggermente lievitato  :-O
Sarà quindi assai dispendioso a livello muscolare correre in salita, terreno poco amato dal sottoscritto, il quale, una tantum, prova a confrontarsi con situazioni nelle quali non si trova a proprio agio.
Domenica ore 7,15, s'accendono i motori ed il navigatore satellitare utile nell'ultimo tratto di strada che dall'uscita dell'autostrada a Castelnuovo Scrivia conduce al piccolo paese di Pietra Marazzi. Durante il tragitto noto strade piuttosto strette, il percorso ondulato ed ai lati un bel panorama collinare e mi tornano alla mente le parole scritte dal buon Lonardo.
Giunto nel cuore del paese composto da un dedalo di sensi unici parcheggio e vado verso il piazzale della chiesa alle spalle della quale vengono distrubuiti i pettorali ed i pacchi gara. Fa freddo, non c'è un posto coperto dove potersi cambiare ed a quanto pare nemmeno le docce quindi al termine della gara dovrò far ricorso ai fazzoletti imbevuti di sapone...
Meglio cambiarsi in auto e nel tragitto mi fermo a far due chiacchere con uno strano tipo genovese, il quale sostiene saremo in pochi al via considerata la difficoltà del tracciato. Correrà al risparmio preservando le gambe perchè "se tiri qui poi domenica prossima a Castellazzo non potrai sfruttare il percorso piatto e veloce causa gambe imballate...". Sarà, ma gli rispondo che personalmente desidero solamente poter concludere la prova senza dolori conscio del tracciato impegnativo.
Brrrr la temperatura esterna consiglierebbe di rimanere al calduccio dentro l'auto però non ho alternative e cerco d'acclimatarmi procedendo di corsa verso la partenza. Difficile rimanere fermi, l'umidità penetra ovunque all'interno del corpo e mi pento di non aver indossato sotto la canotta una maglia a maniche lunghe.
Sto dialogando con due podisti, e colto di sorpresa m'accorgo che lo starter ha dato il via quindi affronto la prima ripida discesa intruppato tra i concorrenti delle due prove, la 10 km e la mezza. Al termine di un breve circuito tra le strette vie del paese si ridiscende sulla strada principale diretti verso Rivarone con qualche leggero strappetto. Percorriamo un breve tratto sterrato ma il bello arriva dopo il 4° km con un'indigesta salita, lunga un km, ed il quartetto d'atleti di cui faccio parte si sfalda ricompattandosi quando l'altrimetria diventa amica ;-)
Sino al 10° km si può correre in pianura e sfrutto il momento dialogando col compagno d'avventura mentre m'accorgo dal loro ansimare che gli altri due sono in evidente difficoltà rimanendo attaccati al treno a fatica. Basta una sgasata dell'amico e sono in "fuorisoglia", ma non ci penso minimamente a mollare e questa caparbietà viene premiata poichè ad affrontare la vera e propria "Gobba" ci ritroviamo solo in due......
Dal 14°km la strada risale ed a parte qualche tratto, in cui poter rifiatare, soffro per un paio di km sino a quando giunti nel punto più alto della gara inizia la discesa accolta come una sorta di liberazione dai quadricipiti ! :-)
Sciolgo le gambe mentre scendo , il socio mi confida d'esser alla frutta e lo noto allorchè affrontando una breve salita si stacca, ma gli comunico il desiderio di voler transitare insieme sotto l'arco d'arrivo. Ultimi mille metri si rientra a Pietra Marazzi e per battezzare degnamente le gambe prima del 21° km attacchiamo la breve nonchè impegnativa erta finale. Malgrado l'invito del compagno di giornata a giungere solo al traguardo l'aspetto volentieri e mano nella mano varchiamo la linea d'arrivo. Nella mia filosofia sportiva non esistono avversari ed è stato piacevole poter condividere questa insolita mezza con una persona leale. Rimango basito quando sento frasi come quella udita al pranzo, offerto dall'organizzazione, al termine della gara. Due concorrenti, fianco a fianco per tutta la durata della gara ed uno di loro chiede all'altro di tagliare il traguardo insieme ma il secondo sprinta negli ultimi metri per sopravanzarlo adducendo come scusante il fatto che la sua società podistica non condivide arrivi in compagnia. Io gli avrei tolto il saluto a vita !!!!!!
A rovinare la bella domenica sportiva ci pensa involontariamente una ragazza, seduta di fronte a me durante il pranzo con un viso rattristato per la caduta di Simoncelli durante la gara di Sepang. Le domando se si è fatto male e lei mi risponde "è morto !".
Shockato dalla notizia resto impietrito con lo sguardo immobile ed il vassoio in mano incredulo di fronte alla tragica scomparsa di un ragazzo così giovane :-(
Mestamente abbandono la tavolata per rientrare a casa....

God bless you Sic !!!

sabato 15 ottobre 2011

S...Carpi...nando e zoppicando....


il primo gelato del sabato :-)

la meritata ricompensa della domenica ;-)

Ed ahimè ora ne pago le conseguenze, ma avrò modo di parlarne strada facendo.....
Ringalluzzito dalla dignitosa prestazione nella mezza corsa in quel di Novi Ligure e seppur conscio di non aver nelle gambe un buon ritmo per i canonici 42,195 km  ho deciso in extremis di partecipare alla Maratona d'Italia, una prova insidiosa nella seconda parte con difficoltà altimetriche a me già note dopo averle testate nella passata edizione. Quest'anno niente più sveglie prima dell'alba e come raramente capita in siffatte occasioni, sfrutto l'opportunità della gentile ospitalità offerta dall'amico Angelo,gloria sportiva carpigiana :-)
Ergo parto il sabato di primo pomeriggio e giunto al casello di Carpi incontro Angelo, il quale mi guida verso la sua dimora e da lì ,depositati i bagagli, nei pressi del centro cittadino dove fortunosamente riusciamo a scovare un parcheggio gratuito ;-)
Raggiungiamo la meravigliosa Piazza Martiri , teatro nel lontano 1996 del mio primo arrivo in una maratona ufficiale e credo di poter dire d'aver ricevuto il battesimo in una cornice degna di nota. Già sogno ad occhi aperti gli ultimi 200 metri del giorno seguente accolgo dall'applauso della gente mentre corro verso il traguardo. Brividi !
Ritiro il pettorale poi col buono situato all'interno della busta vado a prendere la t-shirt col logo della gara e quando alla domanda "Taglia preferita?" rispondo "M grazie "mi vien gentilmente consigliata la S. Sorrido credendo stiano scherzando però quando la provo sottoscrivo per la S chiedendomi se la L sia destinata all'incredibile Hulk :-)))))
Visita alle bancarelle degli espositori ma le gambe reclamano riposo e si torna a casa in attesa dell'arrivo di Katia fidanzata di Angelo . Il terzetto affamato trasloca in una pizzeria dove l'attesa per poter mettere qualcosa sotto i denti diventa estenuante a tal punto da farci spazientire ! Nel momento in cui decidiamo di chiedere spiegazioni al cameriere ,compaiono le tre pizze ed il nostro spirito battagliero si placa...
Il tempo di divorarle e si decide, con immensa  gioia del sottoscritto, di concludere la cena con un gelato in centro a Carpi che diventeranno due allorchè fuori dalla gelateria odo il richiamo della coppia d'amici Filippo ed Anna. E come posso non far compagnia a Filippo con un piccolo cono?  L'alibi tirato in ballo è l'opportunità di smaltire il surplus calorico il giorno seguente ;-)
Breve passeggiatina con un'arietta sempre più fresca, un anticipo di quel che c'aspetterà l'indomani mattina, e tempo un'ora sono sotto le coperte alla ricerca del sonno ristoratore, difficile da trovare.Ore 6.15 l'impietosa suoneria del cellulare mi riporta alla realtà ed appena metto i piedi a terra scarto le famigerate due barrette diventate la colazione standard il giorno in cui gareggio. A farci da traghettatore, da Carpi al luogo di partenza della maratona situato nei pressi della Galleria Ferrari a Maranello, si è reso disponibile il papà di Angelo il quale riporterà poi l'auto a Carpi. In tal modo abbiamo evitato il noioso trasbordo coi bus navetta predisposti dall'organizzazione e dai vari commenti ascoltati alcuni si son lamentati d'essersi ritrovati a ritirare il pettorale e cambiarsi molto rapidamente per poter partire in orario :-O
Aria alquanto frizzante al nostro sbarco nel tempio dei motori ferraristi con immediato rifugio nella struttura preposta al cambio d'abiti dove si discute circa l'orario di partenza . Alla fine per esigenze televisive si ritarderà lo start di 20 minuti, ed essere in griglia mezz'ora ad aspettare l'inizio della competizione è snervante.Difatti 5 minuti prima del colpo di pistola passo sotto la staccionata che delimita le griglie e scarico la tensione nei pressi di un cassonetto :-D
Il sole appare con tutto il suo...calore condizionando positivamente la temperatua,tolgo i manicotti, l'infilo nella tasca posteriore della maglia e finalmente odo lo sparo col quale si dà inizio alle tre prove di corsa presenti nel programma di giornata, vale a dire mezza maratona , 33 km e maratona.
Superato il toboga del primo km, dove occorre prestare attenzione evitando pericolose collisioni con chi vuol farsi largo a tutti i costi , ci s'immette su un lungo e monotono stradone in leggera discesa. Ed ecco il colpo di sorpresa inaspettato, una stilettata al morale...
Cos'è successo? un fastidioso dolore sotto il polpaccio sinistro all'altezza del 3° km si fa notare ad ogni spinta e la paura di doversi fermare anzitempo diventa un incubo acuito dall'aver a fianco un atleta veneto particolarmente fastidioso. Costui fa calcoli di medie al km , si lamenta spesso e gli rispondo di non aver cronometro nè gps, bensì  problemi d'altra natura ahimè :-(
Mi sbarazzo della noiosa compagnia aumentando considerevolmente l'andatura raggiungendo un terzetto e con loro rimango solo un paio di km in quanto abbiamo velocità diverse.Preferisco proseguire in solitudine sino a metà gara correndo purtroppo in maniera contratta nel vano tentativo d'isolare il dolore. Dalle retrovie giunge un nuovo compagno di fatica il quale ad un certo punto rallenta vistosamente ed in maniera poco ortodossa vuole il cambio. Prontamente gli rispondo d'essere al massimo delle mie possibilità e lui ,infastidito, s'accoda ad un altro concorrente con un passo decisamente più elevato in quanto iscritto alla 33km. Oltre al fastidioso dolore si è fatto vivo un maledetto vento contrario e nei tre cavalcavia affrontati dal 21° al 30° km, sia a salire che a scendere la maggiore sollecitazione a cui son sottoposti i polpacci durante la spinta determina alcune fitte. Lo spettro del ritiro torna a farsi minaccioso, cerco di non pensarci pur sapendo quanto sia arduo distrarre la mente già parecchio stanca.
Se dovessimo fare un sondaggio fra i podisti sulla frase più fastidosa ed irritante sentita sul finire di una gara la quasi totalità sarebbe concorde nel sostenere sia la seguente " dai che è finita ! ":-O
In effetti non è stato piacevole ritrovarsi al 35°km dolorante e seriamente affaticato udire , una gentile signora, gridare la frase di cui sopra :-)
Cosa vedono i miei occhi ! Questo non me lo ricordavo! e per completare l'opera ecco un bel sottopasso a 2 km dal termine e le gambe sentitamente ....s'incazzano per non parlare della zona già di per sè sofferente...
Km 41, si entra nell'abitato di Carpi, non vedo l'ora di porre fine alla via crucis e proseguo a correre quasi in trance sino a quando scorgo il fatidico cartello con la scritta 42 , preludio del reffilo d'arrivo. Pubblico applaudente ai due lati l'affascinante Piazza Martiri, la gioia nel cuore, una forte emozione mi conduce sino alla linea del traguardo. Il tempo d'oltrepassarla e son piegato sulle ginocchia a riprendere fiato prima di ricevere la medaglia al collo e passare al ritiro della borsa. Al rallenty, zoppicando, raggiungo gli spogliatoi, scarni di sedie,con qualche doccia fredda ma il destino me ne riserva una con acqua calda e riprendo vigore. Consumo con appetito un bel piatto di pasta ,scambiando qualche impressione sulla corsa con l'amico Giuseppe, terminato il quale cerco di contattare Angelo con esito negativo. Lo incrocio visibilmente provato mentre stavo percorrendo, in direzione opposta, la strada dove vengono incanalati gli atleti al termine della prova.Mentre si cambia chiacchero col padre, poi lasciamo il centro della città molto movimentato dai continui arrivi e facciamo ritorno a casa. Ad attenderci in tenuta ciclistica riabbraccio Katia, impavida nonostante il freddo mattutino a seguire l'amato Angelo, ed in simbiosi col sottoscritto ci divertiamo a prendere in giro l'esausto ironman del Galileo Triathlon :-D
Angelo da persona ironica sta al gioco e ritorna in sè dopo aver pranzato,insieme a padre e Katia,con un piattone di spaghetti e qualche fetta di salame irpino portato direttamente dal padre. Osservo i commensali prima di scatenare tutta la mia golosità nei confronti della meravigliosa torta meringata offerta nell'occasione dal generoso Angelo ed in coppia diamo spettacolo lasciando agli altri due poco più delle briciole :-)))))
C'est l'heure d'aller à la maison, recitava il titolo di un vecchio post e dopo aver abbracciato e ringraziato Angelo , il padre di quest'ultimo e Katia per la loro cortesia e gentilezza lascio l'amata Emilia dopo 24h trascorse in un tourbillon ricco d'emozioni di varia natura . Divertimento, sofferenza, stanchezza, allegria si sono fuse lasciando nella mente un altro indelebile ricordo....
E per finire....Grazieeeeeeeeeee Angelooooooooooo :-D

God bless you !!!

domenica 2 ottobre 2011

Degna chiusura....


dopo una corsetta col Crazy Ing. Paolo :-) 

foto di rito con Gianluca all'ingresso del suo regno

a touch of class col cacao sopra la panna ;-)

.....di un'altra estenuante stagione, dedicata alla multidisciplina, prodiga d'emozioni e piacevoli ricordi .
Dove si è consumato l'ultimo atto ? All' Isola d'Elba  nell'unica gara presente sul nostro italico stivale ottimamente organizzata dall'amico Marco Scotti letteralmente elettrizzato durante tutto l'arco del fine settimana. E ne ha ben donde se consideriamo la complessità nel gestire un evento plurimo capace di  coinvolgere centinaia d'atleti e più di 250 volontari. Trattandosi di un'isola il compito diventa ulteriormente gravoso, vista l'impossibilità di chiudere le strade al traffico e nel contempo consentire il passaggio degli atleti senza soluzione di continuità. L'enorme successo registrato nella passata edizione dell' Elbaman, con a corollario della distanza IM anche il mezzo e le staffette, ha indotto lo staff organizzativo a proseguire e consolidare questa triade di gare. Purtroppo non verrà assegnato il titolo di Campione italiano in quanto non più contemplato dalla Federazione italiana e mi trovo in disaccordo con tale scelta perchè ha contribuito ad abbassare il livello della competizione. Gli atleti  italiani di spicco han programmato diversamente la loro stagione finalizzando altri obiettivi a scapito della gara elbana.
Raggiunto l'obiettivo stagionale prefissato, ossia l'entrata nel Jubilee Club a Zofingen, ero stranamente privo di stimoli a livello mentale, poco attratto dal dover faticare seppur in uno scenario naturalistico da cartolina. Ritrovare una "vagonata" d'amici, alcuni dei quali posso rivedere solo in quest'occasione, ha contribuito a darmi le motivazioni necessarie ad affrontare l' irontrasferta elbana.
Ritorno all'antico e graditissimo compagno di merende è stato il "Crazy Ing" Paolo Marini, spassosissimo ed ipertecnologico, con cellulari , tablet , macchina fotografica, garmin al seguito. Deformazione professionale ? Può essere, però quando inizia a chiaccherare vaga per le autostrade senza rendersi conto della direzione presa ed allora urge riportarlo all'ordine, anzi sulla retta via :-)))))
Partiti da Milano leggo erroneamente indicazioni con la scritta Genova mentre dovevamo dirigerci sull'autostrada della Cisa ma tutte le strade portano a ....La Spezia ed a nostro favore abbiamo un consistente margine di tempo per raggiungere l'imbarco a Piombino. Arrivati nei pressi del porto pranziamo in una piadineria e la scelta si è rivelata azzeccata perchè in tal modo abbiamo evitato di consumare il solito panino ;-)
Trasbordo in traghetto a costo tutt'altro che modico e sbarco a Portoferraio in un'assolata e calda giornata estiva per giungere una mezz'oretta più tardi a Marina di Campo nell'Agriturismo Orione gestito dall'eclettico amico Gianluca da me soprannominato il Barone Rosso elbano per la sua abilità d'istruttore aereo :-)
L'agriturismo è una vera e propria oasi in mezzo alla natura ad una decina di minuti dal centro, silenzioso e ben curato un posto dove potersi rilassare in tutta tranquillità. Depositati i bagagli in camera,ritirato il pettorale decidiamo di fare una passeggiata ed ammirare il cristallino mare elbano. Caotica durante i mesi caldi dell'estate a fine settembre l'isola è più vivibile e la si può gustare a 360°. Il venerdì sera è dedicato al tradizionale pasta party quest'anno svoltosi sotto un tendone allestito in un piazzale poco distante dal centro cittadino e lo sapete quanto sia deleterio per il sottoscritto non aver un menu predefinito bensì un pericoloso "all you can eat" :-)  Il buffet ha la meglio sulla mia coscienza e faccio sfracelli culinari anzi in questo caso dolciari perchè dopo due piatti d'orecchiette al sugo di pomodoro mi catapulto sui vassoi contenenti crostate d'ogni genere . Da segnalare la presenza di una variopinta macedonia col la quale concludo l'ipercalorica cena causa manifesta golosità :-O
Piacevole rivedere l'amico Massimo Contardo col quale ebbi modo in passato di condividere gare e diverse uscite d'allenamento in bicicletta
L'appuntamento col gelato, in accordo col Paolo, si è preferito rimandarlo alla mattina seguente al termine di un'originale colazione a base di caffè al gingseng e due paste. La bontà del gelato confezionato nella gelateria Zero Gradi è "hors categorie" ed attira tutti i golosi presenti sul posto.
Curioso notare come viene concepito, dai partecipanti, il giorno prima di una gara impegnativa come un IM e spesso la tensione associata alla paura di considerare il riposo deleterio giocano a sfavore dell'atleta. E' consigliabile una blanda attività fisica, con scarso impegno fisico come del resto abbiam fatto io e Paolo correndo e chiaccherando 5 km durante i quali abbiamo incrociato Samuele,un compagno di squadra del Crazy Ing, iscritto al 73.
Mentre nel primo pomeriggio consegniamo la nostra due ruote al bike check-in notiamo nubi minacciose all'orizzonte ma il saggio papà di Gianluca, elbano doc, al nostro ritorno in agriturismo si dice scettico sull'opinione del figliolo e delle previsioni meteo, le quali indicano la presenza, seppur sporadica, di debole pioggia il giorno seguente. Col senno di poi avrà ragione Eletti Senior e non avevo dubbi a riguardo, il figlio ha la testa sempre in .....aria :-))))))
Il buon Ame si trasforma in cuoco e cucina la cena della vigilia composta da una pasta col tonno,insalata mista a pomodori e, dulcis in fundo, mangiamo dell'uva. Pare che Paolo e Samuele abbiano apprezzato il menù...
Passeggiatina in centro con degustazione d'un piccolo cono gelato e poi rientro all'Orione infilandosi sotto le coperte ed attendere, alternando sonno e risvegli vari, il mattino seguente quando alle 4,15 la suoneria del cellulare sancirà l'inizio d'una giornata particolarmente movimentata :-)
Scarto e consumo apaticamente le due barrette collocate sul comodino rese più appetitose dalla copertura di cioccolato al latte. La colazione è fatta, ci si riposa ancora un attimo, ultimi controlli di routine alle borse da lasciare in zona cambio e si parte destinazione paradiso o inferno ? Lo scopriremo solo....nuotando, pedalando, correndo :-D
Buio in zona cambio, si stempera la tensione scambiando qualche battuta con gli amici ed è piacevole percepire la temperatura dell'aria molto mite perchè di freddo e pioggia ne ho già "mangiati" a sufficienza nelle ultime gare ;-)
Muta indossata, la truppa di pinguini fa rotta verso la spiaggia per la spunta e si cerca di scorgere all'orizzonte le boe arancioni, le quali  hanno il compito di delimitare il percorso natatorio. Per un simbolo dell'antinuoto come il povero Ame si preannuncia l'usuale e consistente dispendio d'energie confortato da un mare liscio come l'olio. Colpo di pistola , si cammina il primo tratto poi tuffo in acqua e che Dio ce la mandi buona.....
Seppur stravolto ce l'ho fatta anche stavolta ad uscire indenne dalle acque elbane e giunto al primo cambio ritrovo sotto il tendone Paolo uscito poco prima di me, lo saluto e parto per il calvario sui pedali. E' un film dal copione già scritto, coi primi due giri dove baldanzoso faccio il gigione con gli altri,poi all'inizio del terzo compare lo spettro della fatica, le gambe non riescono a spingere determinati rapporti quindi saggiamente decido di scalare un paio di marce e proseguire gestendo l'energie rimaste. Tra l'altro senza alcun logico motivo avverto un formicolìo al piede destro e m'innorvosisco...
Salgo dopo Chiessi utilizzando "San 25" e l'arrivare a Marciana è un lento stillicidio, idem con patate la tecnica discesa verso Marciana Marina costellata da un'infinita serie di buche nell'asfalto. E' mai possibile, trascorsi  6 anni, non degnarsi di riasfaltarla ? All' amministrazione comunale del luogo dedico tutte le imprecazioni mie e della mia bici al completo, ruote in primis !!!!!
Oh non finisce più questa pedalata ? Comincio ad averne abbastanza ! ....ma non appenna affronto l'ultimo breve strappo di giornata dopo Procchio e lo supero, ritrovo morale perchè gli ultimi 5 km saranno quasi totalmente in leggera discesa e condurranno, lo scrivente, dritto dritto alla seconda transizione. Non vedevo l'ora di poter scendere dalla bici , togliere le scarpe,indossare quelle a me più consone ed affrontare i 42 km di corsa finali. Sin dalle prime falcate le sensazioni sono buone e l'aver calato notevolmente il ritmo negli ultimi 60 km ha prodotto effetti benefici sull'elasticità muscolare dei quadricipiti. Devo ringraziare i tanti amici incontrati sul percorso per il tifo da stadio a me riservato e quando li sentivo gridare i brividi s'impossessavano del mio corpo e la fatica scompariva. Fortunatamente il cielo si è coperto e la temperatura non è così elevata da creare ulteriore disagio oltre alla stanchezza, ormai fedele compagna di corsa. Calo il ritmo cercando di camminare solo ai ristori, ma durante gli ultimi 4 km inserisco dei  tratti nei quali cammino. Sono sul lungomare poco distante dalle porte del Paradiso, rilasso la mente, godo guardando sul lato sinistro il mare e ripenso alla fatica compiuta in acqua, alla crisi avuta in bici, saluto l'ultima volta gli amici gentili nel complimentarsi. Svolta a destra, percorro un breve tratto poi di nuovo a destra ed ecco il traguardo, lo vedo, vorrei gridare tutta la gioia che ho in corpo, mi limito ad alzare le braccia al cielo. Subito dopo l'arrivo, con immenso piacere,ricevo dall'amica Deborah  la medaglia e bradipamente raggiungo una sedia dove riprendo contatto con la realtà. S'avvicina l'amica Alina , sono molto sudato quindi ritengo opportuno salutarla, dirigermi in zona cambio a ritirare bici e sacche gara e poi raggiungere l'agriturismo. Dopo una salutare doccia attendo vanamente più di un'ora un sms di Paolo ma non giungono notizie da parte sua.  Preoccupato gliene scrivo uno e tempo pochi minuti lo sento al cellulare mentre sta mangiando con Massimo e si scusa perchè impossibilitato a chiamare in quanto sprovisto del mio numero :-O  Ma vadaviaiciap ! :-D
Li raggiungo,mangio un piatto di pasta con loro e quando  Paolo ritorna in camera approfitto del servizio massaggi, seguito da un megacono gelato offerto dal mitico Giacomo Maritati.
Stanco ma felice abbraccio l'amico leccese e ritorno alla base con l'intento di riposare pur sapendo sia praticamente una chimera riuscire a farlo dopo una prova estenuante e con ancora adrenalina in corpo.
L'indomani ritorno a salutare l'elbano Paolo, produttore a Lanzarote del famoso profumo Alma de Canarias e di fronte alla sua rosticceria facciamo colazione con cappuccio e due paste. Prima di lasciar l'isola ultimo passaggio da Zero Gradi e col sapore del loro inimitabile gelato lasciamo Marina di Campo con malcelato dispiacere :-(
Da Portoferraio si salpa per Piombino ed ahimè la fiesta è finita. Cala il sipario e compaiono i titoli di coda dove i ringraziamenti di rito comporterebbero un altro post :-)
Doveroso ringraziamento a Gianluca ed alla sua simpatica famiglia per l'ospitalità e la cordiale accoglienza.

God bless you !!!