lunedì 26 luglio 2010

Extreme....mamente dura !

 foto Denise Quintieri
Applicando la famosa legge del contrappasso e fedele al mio motto "le salite si fanno in gara perchè se le faccio anche in allenamento mi tocca farle due volte" mi sono autopunito iscrivendomi la scorsa settimana, tramite l'incaricato dei Runners Bergamo, all'impegnativa 100 km Rimini Extreme :-)
Entrando nel sito del Golden Club Rimini, società organizzatrice dell'evento, sono rimasto particolarmente impressionato nell'osservare l'altimetria del percorso simile ad un elettrocardiogramma sotto sforzo, ma ormai l'iscrizione era fatta quindi forza e coraggio mio caro Ame......
La cosa che mi ha incuriosito e spinto a provare questa nuova esperienza sportiva è l'orario di partenza della suddetta prova, ossia le 22. Mai prima d'ora avevo corso in notturna e mi stuzzicava assai l'idea di conoscere le reazioni del corpo sollecitato ad orari a lui poco congeniali per correre.
Considerato il periodo estivo e la migrazione degli amanti della tintarella verso le località adriatiche, me la son presa comoda sabato mattina ed alle 11.30 son partito alla volta di Rimini ad andatura tranquilla pianificando un paio di soste utili a rendere meno stancante il viaggio. Il clima non era afoso come nei giorni precedenti ed infatti raggiunto il borgo di San Giuliano Mare e poi la relativa nuova darsena, ritrovo della gara , avvertivo il caldo estivo ma mitigato da una leggera brezza.
In ogni caso considerato lo sforzo da compiere poche ore dopo, mi son concesso solo una visita al borgo antico dove si possono ammirare abitazioni impreziosite da murales ed il Ponte di Tiberio datato primo secolo dopo Cristo. Da dimenticare la sosta in un bar per bere un disgustoso caffè solo assaggiato e poi lasciato nella tazzina per evitare il più che probabile lamento dello stomaco :-)
Per ammirare il mare e le spiaggie suddivise nei famosi bagni prendo l'auto e mi reco nella vicina Viserbella dove ceno con un bel cassone ripieno di pollo e verdure, poi mi sdraio su una panchina all'ombra coccolato da una leggera brezza.
Se non ci fosse stata la sgambatina prevista penso mi sarei addormentato, però il dovere chiama per cui alzo le chiappe e faccio ritorno alla darsena dove provvedo a cambiarmi d'abito. La partenza avverrà alle 22 dall'Arco d'Augusto ma alle 21.15 ,sia i partecipanti della 100km che quelli della maratona riuniti in un lungo corteo con tanto di fiaccole , dovranno passeggiare circa tre km per raggiungerlo.
Al via la temperatura sembrerebbe ideale poi una volta usciti dalla città avverto una fastidiosa umidità, sudo parecchio ma la cosa non mi preoccupa più di tanto in quanto la strada comincerà ben presto a salire per raggiungere le colline romagnole ed il clima si rinfrescherà.
A soffrire a quel punto saranno solo i quadricipiti i quali, notando la difficoltà d'avanzamento, percepiranno le pendenze per arrivare a Montescudo o al Monte Cerignone. Riesco a trovare un gruppo d'atleti composto per la maggior parte da partecipanti alla maratona , contraddistinti dal numero di pettorale color rosso a differenza del mio color nero, e m'aggrego. Tra questi anche un paio di "centisti " ed uno di loro, Andrea ,s'avvicina e scambiamo due chiacchiere accordandoci per filare di pari passo. Causa impellenti ed improrogabili necessità fisiologiche del mio compare perdiamo contatto col resto della comitiva e d'ora in avanti solo la luna piena c'accompagnerà.
A mio modesto parere ritengo salutare per la mente non poter vedere la durezza delle salite d'affrontare, perchè corro senza troppo arrovellarmi il cervello, concentrandomi sul mio passo e cercando di non andare troppo in affanno perchè conscio che il cammino sarà lungo e faticoso. In salita detto il passo mentre in discesa Andrea, più alto e pesante del sottoscritto mi stacca con facilità ed accompagnamo nelle fasi finali l'amica Lorena Di Vito vincitrice a mani basse della maratona femminile.
Qui prosegue la salita e sino al punto più alto della corsa,l'ipotetico gran premio della montagna, posso ancora usufruire della compagnia d'Andrea il quale, com'era logico prevedere, m'abbandona appena iniziamo la lunga ed a tratti ripida discesa verso San Leo.
La desuetudine nell'affrontare discese mi crea dolori alle rotule in particolar modo quella sinistra e non posso godermi come si deve lo splendido scenario offerto dalla Rocca di San Leo illuminata cosi come la Repubblica di San Marino .
Pittoresco ma al contempo disarmante osservare l'inadeguatezza e la disorganizzazione della maggior parte dei ristori dove trovo l'inutile mortadella e bicchieri vuoti che mi riempio velocemente con le bevande :-O
Meglio stendere un velo pietoso riguardo l'approssimazione nell'indicare il percorso da seguire e non di rado ho corso il rischio di sbagliar strada cosa successa a qualche sfortunato atleta :-(
Sembrerà paradossale ma il continuo scendere mi fa preferire, in questa fase della gara, qualche piccola ascesa perchè non avverto il dolore alla rotula sinistra sempre presente e fastidioso.
Ultima faticosa erta per risalire a Ponte Verucchio ma è la successiva discesa ad infastidirmi notevolmente poi, dopo un breve tratto in pianura, s'abbandona l'asfalto e si percorre quasi sino al traguardo un lungo sentiero sterrato dove rischio di perdermi vedendo all'ultimo momento una freccia che m'indicava di svoltare a sinistra.
Non oso immaginare la rabbia se avessi imboccato l'errata via !!!!
L'energie mentali al pari della forza per combattere il desiderio di camminare sono al lumicino, mi pongo l'obiettivo di raggiungere il ristoro e camminare per dar sollievo alle mie ginocchia. Ogni metro percorso mi sembra lungo il doppio, ma finalmente da una strada secondaria raggiungo la via principale dove un motociclista dell'organizzazione m'indica la retta via da seguire per raggiungere il traguardo.
Ultima rotonda e poi il lungo vialone che conduce alla nuova darsena, stringo i pugni dalla contentezza, una liberazione ma al tempo stesso una gioia infinita ,la certezza d'avercela fatta anche stavolta. Il solito sorriso poco prima di tagliare il traguardo non può mancare sul mio viso :-)
Faccio fatica a camminare, le mie rotule vorrebbero lapidarmi ed una volta ritirata la borsa in auto mi godo una doccia ristoratrice che ha l'effetto di risvegliarmi e di ridarmi un po' di vivacità.
Bravo Ame l'hai sognato durante la tua fatica ora goditi un bel bombolone alla crema accompagnato da un cappuccino sempre a Viserbella beach ;-)
Segue riposino in spiaggia con annessa scottatura ed un salto alla darsena per le premiazioni, ma giunto sul posto m'accorgo che hanno già premiato gli uomini e stanno immortalando con foto ricordo le prime dieci donne. Lo speaker chiede alle donzelle se posso inserirmi anch'io nella foto in quanto assente alla premiazione degli ometti e loro acconsentono facendomi sentire beato tra le donne :-)
A parte l'organizzazione deficitaria, della prova mi rimarrà per sempre un indelebile ricordo soprattutto il correre per lunghi tratti solo con me stesso ed i miei pensieri , accompagnato dalla luna piena, dal rumore dei miei passi ed ahimè dal dolore fisico.
Ma si sa tutto quanto fa parte del gioco.....

God bless you !!!

giovedì 8 luglio 2010

Non dire quattro se non ce l'hai nel....

                                                                   bel mosaico in centro città
 il biscotto che ti mettono al collo a fine gara oltre alla medaglia ma preferisco il primo :-)

 come si dissacra una Campionessa come la Edith e Filippo finge d'esser serio :-)

                                 un bel terzetto di pirla sorridenti Ame , Monto e Luca GT

....sacco :-)
Non saprei da dove cominciare a raccontare la girandola di sensazioni vissute nel lungo ed afoso fine settimana appena trascorso e ,come sono solito fare, direi di presentare la truppa con la quale ho condiviso l'evento sportivo al quale facevo riferimento nel mio ultimo post ,ovverosia l' IM Austria.
Alla guida della sua Audi, con a fianco il sottoscritto, l'Avvocato Filippo Ciaccia alla sua seconda esperienza sulla distanza ,personaggio pittoresco che ritroveremo spesso durante il resoconto.
Gli altri due equipaggi erano formati dal mio ex Beg Andrea "Monto" Montonati che ritornava in quel di Klagenfurt per migliorare la prestazione della passata edizione, Luca "GT" Gallitognotta, Gianpiero e Paolo. Quest'ultimo dopo una sostanziosa gavetta nei cosiddetti 70.3 o half IM si presentava determinato a fare il grande salto.
Classico ritrovo ad uno degli innumerevoli Autogrill presenti in autostrada, colazione e poi tutti quanti in auto per raggiungere la verde e soleggiata Carinzia la quale c'accoglie con un clima tipicamente tropicale condito da un elevato tasso d'umidità.
La prima sorpresona di giornata è constatare come un hotel a 4 stelle non abbia vergognosamente l'aria condizionata in camera e tale mancanza "condizionerà" il nostro sonno ,in quanto dormire in siffatte condizioni climatiche ,seppur con la finestra aperta, è stato proibitivo...
Per evitare la ressa del sabato mattina passiamo all' Expo, allestito come ogni anno vicino al Lago Worthersee , per il ritiro del pacco gara e curiosare negli stand, vivamente sconsigliati ai cattivi utlizzatori della carta di credito pena il salasso economico :-))))
La stanchezza ,per la sveglia all'alba ed il lungo trasferimento, comincia ad affiorare quindi di comune accordo decidiamo sia giunta l'ora di tornare in hotel per rilassare le stanche membra e ritrovarci per la cena.
Fortunatamente la "Trattoria Siciliana" dove abitualmente mi reco ogni anno è situata a circa 200 metri dall'hotel quindi il battaglione affamato si siede e non si fa pregare per consumare velocemente un bel prino ed una mezza pizza. Ma non posso esimermi ,ottenendo l'approvazione degli amici , di passare a gustare l'ottimo gelato confezionato dalla Gelateria Arcobaleno gestita da italiani.
Da buon intenditore di stress pre IM noto, dai comportamenti e dalle continue considerazioni riguardanti gli accorgimenti d'adottare in gara, come il fido Filippo seguito a ruota dall'esordiente Paolo , dal Monto e per finire col GT siano "leggermente" tesi .
Finalmente il meritato riposo dopo una giornata movimentata e tale sarà la nottata per il gran caldo avvertito tanto che al risveglio la mattina seguente non potrò sentirmi fresco come una rosa.....
La vigilia di un IM ,dedicata principalmente al tradizionale bike check-in del pomeriggio, è noia allo stato puro in quanto si cerca di non disperdere inutili energie fisiche e nervose indi per cui mi prendo sottobraccio Filippo portandolo a fare una passeggiata nel centro storico di Klagenfurt.
L'abbondante colazione del mattino ci consiglia di consumare un frugale pasto con un banale panino e poi di dirigerci verso la zona cambio per depositare, all'interno della stessa, la bici e le sacche per le due transizioni.
Espletate le formalità pre gara come previsto ho l'onore ed il piacere di riabbracciare la mitica Edith Niderfriniger fresca vincitrice dell'oro a squadre all'europeo sulla lunga distanza e Campionessa non solo sportiva ma soprattutto di semplicità!
Incontro all'Expo anche l'amico Marco "Mavergat" Gatti e la sua amabile ragazza Emanuela i quali si uniranno a noi per la cena della vigilia assai importante per completare il carbo load e rifornire di glicogeno i nostri amati muscoli ;-) Folcloristico incontrare in albergo atleti provenienti da paesi stranieri situati piuttosto lontani dalla Carinzia e scambiare qualche divertente battuta con loro. Breve camminata in Neuer Platz dominata dal Drago simbolo della città e dalla statua di Maria Teresa d'Austria movimentata da un megaschermo dove vengono proiettate le partite del mondiale di calcio "innaffiate" da parecchi litri di birra che aiutano a surriscaldare l'ambiente.
Adoro questa città, ordinata, a misura d'uomo ,dove non vi è caos e si respira un'atmosfera tale da rilassarti e farti sentire a tuo agio ma la sera prima di una prova estenuante come può esserlo un IM la mente è concentrata solo ed unicamente su di esso.
A nanna ragazzi , la sveglia dell'orologio il giorno dopo suonerà fastidiosamente alle 3,45 ed il desiderio di rimanere in branda assai elevato ma anche stavolta ci si fa coraggio e si scende a far colazione. Ore 5.05 si parte per lasciare al parcheggio del Minimundus l'auto e poi, sacca in mano, si percorre la strada che conduce in zona cambio dove rivedo Carlo Pupeschi ed insieme gonfiamo le ruote delle biciclette, operazione che a rigor di logica dovrebbe eseguire anche Filippo. Quest'ultimo è agitato, indeciso sul da farsi perchè timoroso di bucare quindi lo tranquillizzo e gli dico di lasciar tutto come è.
Contrariamente all'anno scorso non abbiamo la possibilità di cambiarci ed indossare la muta allo Strandbad ,ossia i bagni che danno sul lago da dove avverrà la partenza, ma si dovrà depositare in un tendone la sacca contenente l'abbigliamento indossato da ritirare al termine della prova. Certo che a volte si rendono complicate anche le cose più semplici......
Manca un quarto d'ora al via, ci si trasforma in tanti "pinguini" indossando la muta in neoprene ed avverto un indesiderato senso di calore perchè la temperatura dell'aria malgrado sia mattina presto è già elevata. Si scherza per stemperare la tensione m'abbraccio col gemello Mirco molto concentrato poi lo speaker c'avvisa che non c'è più tempo per parlare quindi al colpo di pistola la miriade di pinguini ,anzi di bisonti imbazzarriti ,aggredisce il lago Worthersee e lo increspa mulinando vorticosamente le braccia. Avessi in questi frangenti una doppietta credo farei una strage innervosito dalla brutalità d'alcuni atleti che si fan largo senza un minimo di correttezza. Difficile per un pessimo nuotatore come il sottoscritto districarsi senza andare nel panico, ma mi sforzo di rimanere tranquillo cercando un buco dove infilarmi quando sono nel mucchio. Il tempo sembra non passare mai in acqua ed interminabile è il canale dove si percorreranno gli ultimi 800 metri per poi risalire sulla terra ferma che io considero alla stregua di una terra promessa. "Anche stavolta è fatta Ame, ora inizia la tua gara! " quindi, intontito dalla fastidiosa sguazzata, mi reco a prendere la sacca con gli indumenti per la frazione ciclistica e mi cambio tranquillamente. Già lo so cosa m'aspetta , vale a dire una serie infinita di sorpassi e l'unico concorrente che mi segue passo passo per tutto il primo giro è un certo Wolfang.
Raggiungo Filippo e lo vedo sereno cosi come gli altri amici . Preoccupato per l'eventuale calo fisico preventivato ,considerando le gare concluse nell'ultimo periodo, tengo un'andatura impegnativa ma con un buon margine ed al secondo passaggio sull'erta che porta a Rupertiberg affianco il Monto ed entrambi siamo contrariati perchè inizia a piovere ed il cielo minaccia un temporale di quelli tosti :-(
Et voilà! appena inizia la discesa si scatena il finimondo con un acquazzone misto a grandine e vento con un repentino abbassamento della temperatura cosa che mi procura brividi ovunque.
Azzardo una simulazione di frenata ma come temo le ruote in carbonio non rispondono positivamente alla mia azione ed il terrore di cadere sale a livello esponenziale costringendomi a ridurre drasticamente la velocità. Ma questi impavidi tedesconi che mi sorpassano a velocità doppia non hanno un briciolo di paura ? sono solo io il cagasotto?
Non mi lascio condizionare dall'incoscienza altrui, tiro il freno a mano ed appena raggiungo un tratto in pianura pedalo per riscaldarmi e giunto ad una decina di km dal secondo cambio smette di piovere, percepisco un benefico tepore e giungo alla seconda transizione coi piedi fradici.
Li asciugo, cambio i calzini, mi vesto di tutto punto col mio classico papillon giallo ed un gilet disegnato su una t-shirt ritagliata grossolanamente.
Appena m'immetto sul percorso ,noto l'ilarità suscitata dal mio travestimento e sorrido correndo sin dal principio ad un ritmo piuttosto allegro per coprire velocemente la prima mezza maratona poi il caldo asfissiante, il desiderio di non distruggersi fisicamente oltre il dovuto mi consigliano di scalare una marcia e gestire sapientemente l'energie rimaste.
Incrocio gli amici ,vedo Monto e Gianpiero correre affiancati e sorridenti, Paolo tranquillo e lo stesso dicasi di Filippo quindi tutto sembra procedere per il verso giusto ma nello sport d'endurance non di rado le crisi od i problemi fisici arrivano quando meno te l'aspetti.......
Sul mal di gambe potrei fare un trattato ed a volte preferisco camminare per un breve tratto per rigenerarmi e riprendere a correre. Questo metodo l'utilizzo in occasione dei ristori e sinora si è rivelato efficace per chi come me non ha particolari aspettative a livello cronometrico.
Ultimo passaggio accanto al Drago, un salto per suonare la campana posta prima d'uscire dalla Neuer Platz e non restano che 6 km o poco più all'arrivo quindi mio caro Ame la strada è virtualmente in discesa ;-)
I continui spugnaggi hanno scolorito i miei finti bottoni rossi disegnati sulla t-shirt, m'avvicino all'arrivo aumentando l'andatura incitato dal folto pubblico e sento il profumo della finish line :-)
Dalla stretta strada asfaltata immersa tra due ali di folla svolto a sinistra, sento una persona gridare "bravo Ame" percorro un piccolo tratto sterrato poi giunto all'altezza del primo ristoro tengo la sinistra e sempre supportato a gran voce percorro in progressione il vialone transennato che costeggia il lago. La passerella finale in un clima festoso è un qualcosa d'adrenalico ed ogni partecipante vorrebbe non finisse mai.
Aspetto l'arrivo dei miei compari e la prima persona che incontro è Gianpiero il quale mi comunica della crisi del Monto e di GT cosa che mi rammarica perchè conosco la lunga e meticolosa preparazione alla quale si sono sottoposti quest'ultimi due e meritavano d'ottenere il risultato sperato. Complimenti ad entrambi per la caparbietà dimostrata nel giungere al traguardo nonostante i problemi di natura fisica.
Al ristoro finale mi soffermo un attimo con Mavergat , poi con un raggiante Paolo che ha coronato il suo "IM Dream" e dopo un lungo girovagare riecco il crazy Avv. Filippo che beato e tranquillo aveva già ritirato sacche e bici dalla zona cambio. Ovviamente lo riprendo per comportamento irrispettoso nei confronti del suo guru :-)
Sono rimasto impressionato positivamente dalla mia prestazione in quanto stanco mentalmente dall'aver corso prove impegnative così ravvicinate.
Ringrazio calorosamente in primo luogo il mio compagno di viaggio Filippo spassoso ed ironico al punto giusto e tutti quanti hanno allietato il lungo fine settimana trascorso in Carinzia ossia Monto,GT, Gianpiero,Paolo, Mavergat ed Emanuela la splendida donna che lo "sopporta" e mi ha "supportato" durante la maratona con un gran tifo :-)
God bless you !!!

mercoledì 7 luglio 2010

Son già passati 10 anni...

.....ma il ricordo dell'amico Matteo Rigamonti ,tragicamente scomparso nel luglio del 2000, è ancora vivo ed impresso nella mia mente così come il saluto che ci facemmo mentre ero a bordo vasca in piscina e lui al bar della stessa. Ci divideva una parete di vetro, gli feci un cenno con la mano lui ricambiò sorridendo e poi quando tornai da Roth seppi della triste notizia e stentavo a crederci.
Chissà cosa starai facendo lassù.....

God bless you Matteo !