mercoledì 30 giugno 2010

Ultima tappa.....

......dell' Endurance Tour 4x4 sarà il classico appuntamento d'inizio luglio in occasione dell' IM Austria manifestazione che ho visto nascere e crescere a dismisura direi sin troppo per i miei gusti......
Rimarrò eternamente affascinato dalla bellezza degli scorci panoramici della Carinzia e personalmente molto legato alla città di Klagenfurt ed al Lago Worthersee, ma questo evento ha ormai assunto un'importanza sia di popolarità che a livello di business tali da non attirarmi più come una volta.
Il mio spirito sportivo, scevro da ogni forma di competitività, si ritrova suo agio negli IM da me definiti "caserecci" dove si può respirare un'aria diversa più familiare e meno contaminata dalla mania del risultato.
Sarà comunque un fine settimana divertente, allietato dagli amici che mi accompagneranno nella trasferta austriaca e come di norma seguirà uno spassoso racconto al mio ritorno settimana prossima :-)
Avverto ultimamente una certa stanchezza ,soprattutto a livello mentale, ma confido nell'enorme esperienza accumulata in simili competizioni per cercare d'arrivare sorridente al traguardo. Meglio una marcia in meno ed un sorriso in più ! ;-)

God bless you !!!

lunedì 21 giugno 2010

Emozioni eterne !

                       Premiazione con Sindaco e l'organizzatore Enzo Caporaso
                          Ame & Osso pronti per la partenza quindi ancora sorridenti :-)

Come si possono narrare concentrandoli tutti in un post i sentimenti , gli stati d'animo, l'emozioni vissute in una lunga ed estenuante corsa di 100 km?
Proverò a far del mio meglio e vorrei partire dalla richiesta pervenutami dall'amico Roberto "Osso" Fabbri ,il quale era nuovamente intenzionato a sfidare le ultradistanze podistiche, dopo un periodo condizionato da problemi fisici, correndo la seconda riedizione della 100 Km delle Alpi da Torino a Saint Vincent.
Affascinato dal percorso in linea partecipai lo scorso ottobre alla prima edizione ed ero combattuto, nonchè timoroso, sul da farsi in quanto reduce dall'aver concluso due IM in 15 giorni di distanza l'uno dall'altro e l'inserimento della 100 km avrebbe causato un "tour de force" non indifferente se consideriamo la mia presenza ai nastri di partenza il prossimo 4 luglio a Klagenfurt per l' IM Austria.
Spesso seguo il mio istinto e senza arrovellarmi troppo il cervello mi son deciso ad accettare l'invito dell'amico Osso curioso di verificare il mio recupero dopo i due sforzi precedenti piuttosto ravvicinati.
Il ritrovo è fissato per le ore 6.30 di sabato mattina presso l'abitazione di Osso ed una volta caricate sull'auto del suo vicino di casa Andrea borse e rifornimenti personali ,si parte per Torino dove arriviamo dopo un viaggio tranquillo con assenza di traffico. Il disbrigo delle formalità inerenti al ritiro del pacco gara avviene in un attimo considerati i pochi partenti e quindi si cerca d'ingannare l'attesa chiacchierando con gli amici conosciuti. Con immenso piacere riabbraccio il valdostano Stefano Puiati grande amante degli ultratrail col quale ho condiviso un IM Lanzarote e mi racconta della pazzia che dovrà affrontare a settembre, vale a dire i 330 km di sentieri alpini girovagando per la Val d'Aosta.
Siamo ormai all'ora X il prete impartisce la benedizione e poco dopo le 10 un centinaio di cosiddetti ultramaratoneti parte con tanta pazienza alla volta di Saint Vincent attraversando nel primo tratto la periferia torinese per poi dirigersi verso Leinì ,Rivarolo Canavese , Agliè e salire verso Alice Superiore completando in tal modo i primi 50 km del percorso. Pronti via e mi ritrovo a sgambettare fianco a fianco al nazionale della 24h e compagno di squadra Montagner e subito notiamo come il caldo umido sia particolarmente fastidioso e la traspirazione cutanea difficoltosa. Noto l'allenatore personale di Montagner piuttosto deciso nel consigliare al suo allievo di calare il ritmo perchè poi la seconda parte di gara sarà particolarmente ostica.
A pochi km. dal centro abitato di Rivarolo incontriamo la prima staffetta di podisti, la quale accompagnerà il duo di testa sino al prossimo paese attraversato dove, a dare il cambio, troveremo altri volontari pronti a sostenerci e così sin quasi al traguardo. Devo complimentarmi con l'organizzazione per questa lodevole iniziativa determinante per distrarre la mente e non pensare all'inevitabile fatica.
Pur non aumentando il ritmo, mentre dialogo con due staffettisti m'accorgo del momento di defaillance del mio compare distaccatosi leggermente mentre sopraggiunge a velocità sostenuta tale Gennaro col quale percorrerò la fasi più salienti della gara.
Quest'ultimo, valente maratoneta dal fisico esile tipico del corridore di lunga lena, mi confida d'esser alla prima partecipazione ad una 100km e quindi indeciso sulla velocità da tenere. Conoscendo il percorso lo porto a conoscenza del fatto che oltre alla salita per giungere ad Alice Superiore e la successiva ripida discesa vi saranno una serie di tratti in falsopiano prima di attaccare l'erta finale posta a 5 km dal traguardo.
Pittoresco salire nell'abitato di Agliè ed ammirare lo splendido Castello ma purtroppo, com'era logico prevedere osservando i nuvoloni neri presenti sopra le nostre teste, ecco far la sua comparsa un bell'acquazzone. Il cambio repentino di clima mi procura qualche brivido di freddo salendo verso Alice e devo ringraziare Paolo, amico di Gennaro, arrivato in bicicletta da Saint Vincent per la premurosa assistenza.
Dopo lo scollinamento del 50° km la lunga discesa sino a Lessolo si è rivelata tutt'altro che agevole per via dei quadricipiti induriti e particolarmente solllecitati durante la fase eccentrica della corsa. Finalmente ecco il ristoro tanto agoniato e qui voglio toccare un tasto dolente perchè da regolamento erano previsti rifornimenti ogni 5 km mentre purtroppo così non è stato e questa pecca organizzativa ha irritato parecchio i partecipanti.
Gennaro avverte problemi muscolari, si massaggia le cosce, lo attendo e se involontariamente mi avvantaggio calo il ritmo perchè mi spiace staccarmi da lui anche se entrambi siamo in ottima compagnia scortati dai volontari sempre gentili nell'incoraggiarci.
Son sorpreso del mio rendimento seppur abbia dovuto sensibilmente calare la velocità per evidente stanchezza e dolori ai quadricipiti ma timoroso riguardo la mia tenuta. Mi trovo un po' spaesato ed a disagio in quanto non potevo immaginare di trovarmi al 65° km nelle posizioni di testa della gara :-O
Nell'affrontare un lungo ed impegnativo falsopiano in prossimità del 70° km resto solo in compagnia di tre volontari , Franco, Ivonne e Gianni . Sono ammirevoli e sarò loro riconoscente in eterno per l'assistenza ricevuta in gara ed il continuo sostegno morale importante per vincere le numerose crisi di testa causate dall'ormai martellante e logorante mal di gambe. Sogno i ristori, divenuti a questo punto della prova oasi per poter rilassare la mente e camminare ma poi non vorresti più riprendere a correre.
"Amedeo ricomincia pian piano a corricchiare" mi sollecita Franco ed Ivonne , australiana trapiantata in Italia, ci parla dei suoi travagli fisici e m'invita a non mollare perchè una mia eventuale vittoria la riempirebbe di gioia ed esalterebbe il contributo di tutti loro. Pur di non lasciarmi solo percorrono altri 5 km in aggiunta a quelli previsti e mi "consegnano" all'ultima staffetta. Mancano 15 km al termine della gara e con immenso piacere verrò scortato da un considerevole numero di volontari composto da deliziose ragazze. Quando s'avvicina l'operatore di Sky per rallegrare il gruppo me ne esco con una battuta che sottolinea la mia felicità nel poter correre in mezzo a cotanta "gnocca" :-)
Le ragazze scoppiano a ridere ed al mio fianco mi ritrovo Dominique , famosa da queste parti per la pratica del mio sport preferito, il biathlon , e chiacchierando con lei scopro che è stata plasmata dall'amico Paolo Riva. Altro momento d'ilarità quando ,passando da Montjovet, Dominique m'indica la figlioletta a bordo strada e poi più avanti saluta la madre alla quale grido " complimenti per la figlia !"
S'instaura un bel feeling con tutti quanti ed arrivati ai piedi della salita che conduce a Saint Vincent mi fermo ,passeggio per un centinaio di metri ed a trascinarmi al traguardo rimangono un ragazzo, il quale a corto di fiato rimarrà ben presto solo, e Dominique il mio angelo custode che mi spronerà a tener duro nei momenti critici .
In stile Hitchcok ecco che il finale di gara si tinge di giallo allorché un auto mi sorpassa e c'informa che il secondo concorrente si trova a circa 500 metri dietri di me. La cosa mi manda in tilt perchè credevo d'aver un largo vantaggio ma reagisco e pesco dal serbatoio energetico le ultime molecole di glicogeno rimaste per dare un'accelerazione finale da sprinter. La paura della beffa m'attanaglia e continuo a chiedere a Dominique di dare un'occhiata alle mie spalle per sapere se sopraggiunge qualcuno. Lei mi continua a ripetere " dai Amedeo che è fatta non ti prende più !" e giunto all'imbocco della via principale della cittadina valdostana vedo sullo sfondo l'arco con la scritta Arrivo e l'adrenalina sale alle stelle.
Ma dai siamo su scherzi a parte non è possibile che io vinca una 100km di corsa e sarà dura accettare la realtà al mio risveglio quando il sogno finirà ma giunto a pochi metri dal traguardo Gregorio Zucchinali, Presidente IUTA si congratula con me ed allora percepisco d'aver vinto :-O
Passare sotto lo striscione d'arrivo accolto dagli applausi della gente lì presente è un'emozione che non scorderò per il resto della mia vita e subito vengo intervistato da Sky, blaterando qualcosa ancora confuso e provato. Il mio desiderio è di ringraziare Dominique ed appena la vedo l'abbraccio vigorosamente ed i nostri sguardi commossi valgono più di qualsiasi frase di circostanza. Anche un'altra staffettista, d'origini russe, giunta in auto per vedermi arrivare mi abbraccia e vuole scattare una foto ricordo col vincitore . Questi momenti di sincera amicizia nata su campi di gara condividendo attimi d'intensa passione, dove la gioia dell'uno corrisponde alla felicità dell'altro, son quelli che mi fan sentire fiero d'appartenere a questo mondo.
Potrei parafrasare un motivetto di C. Cremonini che dice :"ho visto un posto che mi piace si chiama mondo (sportivo), ci cammino (ci corro) , lo respiro la mia vita è sempre intorno..."
Attendo l'arrivo di Osso, mi complimento con lui, ci raggiunge il fido Andrea ed entrambi fanno ritorno all'ovile mentre il sottoscritto non avendo prenotato nessun albergo si rifugia su un lettino offerto dall'organizzazione all'interno del palazzetto dello sport.
L'indomani piuttosto imbarazzato, considerata la mia ritrosia a salire sul palco delle premiazioni ,ho indossato felpa RB gentilmente prestata da Don Gregorio e poi via alle foto di rito coi simpatici compagni di squadra.
Prima d'essere premiato ho stretto la mano uno ad uno ai componenti di una staffetta riconoscendo il loro importantissimo contributo cosi come quello offerto da tutti i volontari presenti ai ristori.
Doveroso inoltre ringraziare l'amico Osso che mi ha coinvolto in questa fortunata ultra-esperienza ed Andrea per l'assistenza effettuata durante la prova.

God bless you !!!

domenica 13 giugno 2010

Avanti con le critiche.....

Mi son fatto prendere la mano quando è apparsa la scritta Design vicino ad Impostazioni ed una volta cliccato non sapevo più che pesci pigliare, immerso in una selva di nuovi modelli. Originariamente avevo optato per uno stile vivace col verde, mio colore preferito, a farla da padrone poi però mi son convinto di questa nuova impostazione soft dai colori scuri , in stile Montecarlo Nights :-)
Se qualcuno vuol dir la sua è sempre ben accetto....

God bless you !!!

mercoledì 9 giugno 2010

Ciapa l'autostrada va là.....

la vecchia casa dei pastori


                                                   Ultime falcate prima del traguardo :-)

......questa la ricorrente frase che la voce del navigatore satellitare in dialetto varesotto ripeteva ai tre avventurieri partiti alla volta di Hannover per vivere un'esperienza sportiva che alla fine ha gratificato tutti quanti sia per il contesto che per il contatto con una realtà tedesca a tratti buffa ma genuina nei contenuti.
Venerdì mattina ore 8.30 ed ecco arrivare i due miei compagni d'avventura provenienti dal lodigiano, Chicco e Alberto con il Mitsubishi Outlander di quest'ultimo che, dopo aver inserito bici , borsa e zainetto del sottoscritto, era stipato all'inverosimile :-)
Destinazione Limmer, periferia di Hannover , per partecipare al Wasserstadt Triathlon manifestazione che offriva in calendario gare sulle brevi distanze il sabato, mentre il giorno seguente era dedicato all' IM ed al 70.3.
Il viaggio d'andata prevedeva sosta a Budingen, cittadina rurale poco distante da Francoforte dove ad attenderci alla casa I.P.A. (associazione che raggruppa le diverse forze di polizia) vi era il simpatico Fritz, classico tedesco amante della birra con un ventre di dimensioni planetarie molto gentile e premuroso.
Ci mostra con orgoglio la nostra dimora denominata "vecchia casa dei pastori", dove si ritrova ogni mese in compagnia di poliziotti locali, poi scendiamo in cantina ed i nostri occhi rimangono sbalorditi nel vedere l'arsenale alcolico presente ! Gran parte di questa collezione di birre di ogni tipo verrà annientata allorchè l'indomani vi sarà una delle riunioni di cui sopra ;-)
Ai lati della strada che conduceva alla casa mi ha colpito l'estesa coltivazione di asparagi e fragole venduti entrambi ad in chiosco dove non ci siam fatti mancare un bel cestino di fragole direi gustose e dissetanti considerata la temperatura piuttosto estiva.
La mente ed i miei pensieri erano già sintonizzati sulla temperatura del canale dove ,due giorni dopo, si sarebbe disputata la prima delle tre prove. La settimana antecedente la gara sul sito della stessa compariva in bella vista un 16 gradi riguardante una misurazione fatta artigianalmente a 30 cm di profondità e con siffatte condizioni era per me impossibile poter concludere i 3,8 km di nuoto. La sola speranza era riposta nel clima estivo dei giorni di venerdi e sabato scorsi e quindi del possibile innalzamento di qualche grado dello stato termico dell'acqua.
This is the question : venerdì sera in un paesino sperduto nella campagna tedesca, dove si può cenare in modo decente? Semplice , ci pensa l'amico Fritz il quale è un cliente fisso del ristorante "da Michele" e cortesemente prenota un tavolo per cinque persone facendoci conoscere l'adorata mogliettina. La fortuna vuole che il buon Alberto conosca perfettamente l'idioma locale altrimenti sarebbe stata una serata in stile pagina 777 del televideo :-)
Si presenta al tavolo per salutarci il titolare del locale Michele al quale chiedo se i frutti di mare sono freschi , lui colto di sorpresa esclama che posso star tranquillo ed allora mi concedo la mia pizza preferita mentre i due miei compagni di viaggio si lasciano convincere per un piatto di spaghetti con vongole veraci.
Diamo merito allo chef Michele perchè le porzioni dei primi piatti da lui confezionati non rispecchiano le misere porzioni servite nei ristoranti italiani ed in questo caso,dopo aver assaggiato una forchettata di spaghetti ,anche la qualità è da considerarsi ottima.
Riguardo la mia pizza non posso andare oltre la sufficienza ma per chi mi conosce sa che è il mio piatto preferito e quindi il solo pensiero di rinunciarvi a favore di un primo piatto risulta essere un'utopia.....
Piacevole scoprire il borgo antico di Budingen col castello mediovale degno di nota. La prima giornata volge al termine , la stanchezza comincia ad affiorare quindi la truppa si mette sotto le coperte per una salutare dormita. La mattina seguente attendiamo l'arrivo di Fritz e consorte pronti per berci il caffè da loro promesso la sera prima ma ci vogliono stupire con effetti speciali e si presentano poco dopo le 8.30 armati di pane, formaggio, salumi e caffè :-O
Prima di partire firma con dedica sul libro degli ospiti e foto di rito poi di nuovo in auto direzione Peinerstrasse ad Hannover e questa è la destinazione alla quale ci conduce il "varesotto".
Ahimè Alberto ha digitato la località errata sul navigatore e dopo una serie di giri a vuoto chiediamo lumi ad un poliziotto locale il quale sogghigna e poi ci indica la retta via per arrivare a Sehnde, la località dove si trova realmente il tanto agoniato aparthotel.
Depositati i bagagli , il tempo di fare una spesa veloce, pranzare con due panini e siamo di nuovo in viaggio perchè il luogo dove si svolgerà la gara è distante ben 25 km dall'hotel. Al nostro arrivo sul posto notiamo un certo fermento in quanto stanno per partire le batterie del triathon sprint ed una volta sbrigata la formalità del ritiro della busta contenente l'occorrente per la gara, mi precipito a sentire con mano la temperatura dell'acqua. Ovviamente non è calda ma nemmeno fredda come me l'ero immaginata quindi le possibilità di un possibile ritiro per ipotermia scongiurate.
Ritornati alla base proviamo le biciclette poi mi metto ai fornelli e cucino della pasta integrale gentilmente offerta da Alberto condita con un sugo in scatola di tonno e pomodoro ed "imbiancata" con dell'abbondante grana padano e debbo dire che non era malaccio ....
Per digerire decidiamo di farci una passeggiata ed in giro non troviamo un'anima viva quando finalmente giunti in una piazzetta notiamo una gelateria e ci sediamo con l'intento di bere qualcosa. Alla fine si opterà per un gelato e la panna montata sopra non me la son fatta mancare ;-)
Una cosa indigesta al sottoscritto è doversi alzare prima delle 4 del mattino ed essere costretto a far colazione ingerendo svogliatamente qualcosa, perchè presentarsi poi alla partenza della gara a digiuno è severamente sconsigliato se si desidera terminarla. Due barrette ,una fetta di pane all'uvetta scaldato al microonde per restituirgli una certa fragranza e mezz'ora dopo eccoci in viaggio per Limmer. Ad attenderci il solito menù sportivo che contempla l'ennesima sfida ai nostri personali limiti fisici e mentali dove, per giungere alla meta, occorre tanta pazienza ed umiltà perchè ogni sgarro sarà punito a dovere.
Con nostra grande sorpresa e disappunto apprendiamo che l'inizio della gara non sarà come previsto alle 6,15 ma posticipato alle 6,50 !!!!
Ho i piedi inumiditi perchè la zona cambio si trova in un campo di calcio e l'erba bagnata è penetrata nei miei sandali aperti causando un repentino ed indesiderato raffreddamento degli stessi.
Bene bene, non sono ancora partito e l'umore è già pessimo ci manca solo di trovar l'acqua gelida e poi ,come si è soliti dire da noi in Brianza ,"sem a post".
Lasciamo la zona cambio dopo aver indossato la nostra seconda pelle, la muta in neoprene, metto anche la cuffia sempre dell'identico materiale indispensabile per coprire il capo e mantenerlo al caldo quindi tramite scaletta ci s'immerge nelle fresche acque del canale dove si effettuerà la frazione natatoria. Attendiamo qualche minuto e la cosa m'infastidisce a tal punto che vorrei gridare "starter non ci troviamo ai tropici vedi di darti una mossa che sto congelando !!!!"
Vengo accontentato ed il colpo di pistola mi catapulta nell'ennesima lotta con il fluido a me sportivamente parlando più ostico e son convinto che la distanza nuotata sia stata superiore ai canonici 3,8 km previsti. Malgrado una leggera sensazione di freddo la soddisfazione d'esser sopravvissuto alla prima frazione mi rinfranca e dopo il lungo tragitto per raggiungere la zona cambio effettuo come di norma tranquillamente la prima transizione.
Sin dalle prima pedalate m'accorgo d'aver azzeccato l'abbigliamento ed il sole mi regala quel tepore necessario per riprendere quella vitalità svanita mentre nuotavo e la pedalata dapprima contratta è diventata col passare del tempo sempre più fluida.
Ero particolarmente curioso di conoscere il percorso ciclistico, un anello di 30 km. da percorrere per sei volte e sin dalla prima tornata ho potuto constatare la presenza di qualche insidia, sotto forma di piccole salitelle e falsipiani in leggera salita ,che negli ultimi giri han contributo ad accrescere la stanchezza fisica generale. Conscio di dover poi correre una maratona con un caldo estivo ho ben pensato d'amministrare le forze negli ultimi 60 km e giunto in zona cambio me la son presa comoda desideroso di rilassare la mente oltre al corpo già di per sè provato.
Come a Lanzarote mi son imposto in maratona di fermarmi a tutti i ristori e camminare mentre mi dissetavo o bagnavo sperando in tal modo di correrla tutta senza soste intermedie tra un rifornimento e l'altro.
Sin dalla vigilia discutendo con gli altri due amici si era notato come l'anello di 10,5 km fosse molto articolato riuscendo in tal senso a scongiurare la monotonia di percorsi come ad esempio quello dell'IM a Nizza. Splendido il poter correre su varie superfici e non solo su asfalto.
All'inizio mi son trovato da solo poi con l'avvento dei partecipanti al mezzo IM la corsa si è animata ed ho potuto usufruire della loro compagnia, fattore importante per distrarsi e non pensare alla fatica.
Corro per diversi tratti fianco a fianco con una donna minuta ,molto leggera che ad un certo punto debbo lasciar andare poichè quest'ultima riduce al minimo le soste ai ristori ed io come da programma ho necessità di tirar il fiato.
La paura di dover camminare, per la comparsa di dolori muscolari ai quadricipiti, è sempre stata una spada di Damocle negli IM ma cerco di non pensarci e di rallentare il ritmo se avverto stanchezza ponendomi come traguardo il punto di ristoro successivo.
Siamo all'ultimo giro dei quattro previsti ,il fisico seppur debilitato dopo svariate ore di competizione riceve il sostegno dalla mente ormai conscia che siamo alla fine e quindi sgombra da cattivi pensieri. Ultimo passaggio sotto il ponte e dopo aver costeggiato il canale si sale sulla rampa dove si trova l'addetto che distribuisce i braccialetti al termine di ogni giro e mi consegna l'ultimo.....
Leggo sull'asfalto che debbo svoltare a destra per giungere all'arrivo ,la strada scende e noto in lontananza il tappeto azzurro che m'immette nei 100 metri finali, lo raggiungo a ritmo sostenuto mi par di veleggiare e dentro il cuore avverto un senso d'appagamento indescrivibile quando transito sotto lo striscione d'arrivo. Il sorriso sulle labbra anche stavolta ha fatto bella mostra di sè ! :-)
Attendo all'arrivo Alberto molto sfortunato durante la prova ciclistica e costretto a soste forzate per tre forature. Deve ringraziare Chicco che è vento in suo soccorso donandogli una sua camera d'aria altrimenti per lui la gara si sarebbe conclusa anzitempo.
Arrivato al traguardo anche Chicco ritiriamo bici e borse ,carichiamo tutto quanto in auto e dopo una rigenerante doccia si brinda con una birra dal sapore speciale perchè sancisce la felicità di tutti e tre. Il mattino seguente colazione di buon ora e poi eccoci protagonisti di un secondo IM vale a dire il lungo ed interminabile viaggio verso casa.
Ringrazio Alberto e Chicco per la spassosa compagnia ed aver potuto trascorrere un lungo fine settimana goliardico in un ambiente assai diverso da quello della celeberrima M col pallino molto più soft, senza paillettes e più consono al mio modo d'intendere lo sport .
Vorrei dedicare questa mio ultimo IM all'amico d'infanzia Sandro, fotografo del giornale locale scomparso qualche giorno fa e che ho immaginato da lassù imbracciare la sua Nikon ed immortalare con grande professionalità e bravura il mio arrivo....


God bless you Sandro !!!